Bomba. Riparte (per la terza volta) il progetto per l'estrazione del gas da sotto il lago

L'ultimo progetto, del 2016, fu bocciato dalla Commissione di Valutazione impatto ambientale (Via) il 26 ottobre del 2018. A distanza di quasi un anno e mezzo, ecco che la ditta torna alla carica, con un elaborato tecnico modificato e spacciato, quindi, per nuovo. 

Torna ancora in auge - ed è la terza volta in pochi anni - il progetto dell'estrazione del metano da sotto il lago di Bomba (Ch). La comunicazione è arrivata, con lettera del ministero dell'Ambiente, a tutti i Comuni della Val di Sangro interessati. "La società Cmi Energia Srl - spiega Augusto De Sanctis, del Forum Acqua Abruzzo - il 17 gennaio scorso ha depositato nuovi documenti al ministero dell’Ambiente con modifiche  al "Progetto di sviluppo concessione Colle Santo" per l'estrazione di gas.  Non sono evidentemente bastati - afferma - il no al primo progetto dalla Regione Abruzzo, la censura del Consiglio di Stato sui pericoli per la diga e, poi, al secondo progetto, il parere negativo della Commissione Via nazionale per via del rischio di terremoti indotti. Purtroppo il ministro dell'Ambiente nel 2018 non ha immediatamente emanato il decreto di Via negativo a seguito del parere della commissione e ora i petrolieri possono tornare alla carica con l'ennesima variante".

Secondo questo ennesimo tentativo il giacimento verrebbe sfruttato attraverso i due pozzi già perforati nel 2007. Si prevede, inoltre, un leggero spostamento della centrale di trattamento del gas naturale a Paglieta (Ch) e la modifica di circa un chilometro del tracciato del gasdotto.

"Una situazione incredibile. Ci chiediamo - viene sottolineato - come mai il ministero, oltre a non aver emanato il decreto di Via negativo nei tempi giusti, non abbia ora ritenuto improcedibile questa ulteriore istanza, visto che il diniego verte su aspetti non superabili". Come la subsidenza, il pericolo di frane e di sismi. 

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