Ambientalisti: 'Bacini idrici d'Abruzzo a grande rischio. Quella cava alle sorgenti del Pescara...'
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Due delle riserve più strategiche del centro Italia, le sorgenti del Pescara e il bacino acquifero del Gran Sasso, sono a rischio a causa degli esperimenti con sostanze pericolose e per lo sviluppo di immense cave. "La Regione è inadempiente da undici anni in materia di piani di tutela - dicono associazioni e movimenti ambientalisti, che chiedono - immediati provvedimenti"

 
Le associazioni Forum Acqua, Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, Mobilitazione per l'acqua del Gran Sasso, Lipu Abruzzo e Altura, intervengono sulla questione, ponendo al centro la Regione Abruzzo, che "non può continuare a dimenticare la protezione delle riserve strategiche d’acqua, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo. Deve risolvere l'inadempienza che dura da ben undici anni in relazione alla redazione, ma soprattutto approvazione, della 'Carta delle Aree di Salvaguardia’ per proteggere le sorgenti che dissetano il popolo abruzzese. Non dimentichiamo ciò che è successo con la 'Carta delle Valanghe’, dobbiamo evitare che accada di nuovo, occorre fare prevenzione".
 
L'azienda edilizia Fassa Bortolo, ha depositato infatti, proprio nel sito delle sorgenti del Pescara (Popoli), un progetto legato all’ampliamento della cava di Pizzo Carluccio, verso il Colle della Pietrosa. L’ampliamento darebbe all’azienda un totale di 4 milioni e mezzo di metri cubi di spazio di lavoro, distribuiti su 30 ettari. "Il progetto, se approvato – fanno sapere le associazioni – andrà a sfavore proprio della zona più vulnerabile per la qualità delle acque. Le sorgenti del Pescara sono anche quelle che danno ‘da bere’ a più cittadini: hanno circa 7 mila litri al secondo di portata. E' inaccettabile che vogliano continuare a cavare fino al 2042 – continuano -. Nello Studio di Impatto Ambientale si può addirittura leggere che un eventuale sversamento di sostanze inquinanti dalla cava non verrebbe osservato nelle sorgenti a valle, testualmente, 'a causa della lenta circolazione delle sostanze nell'acquifero sottostante e della notevole diluizione in falda. Come se volessero dire, che, siccome sono sorgenti dalla portata enorme, si possono anche contaminare, tanto il tutto andrà a diluirsi. Tornando al discorso generale - continuano a spiegare - entrambe le sorgenti sono di interesse nazionale ed europeo, sia per la biodiversità che per la portata di acqua. Il progetto avanzato da Fassa Bortolo dovrebbe sollevare un'ampia opposizione in tutte le comunità abruzzesi, perché non faranno altro che mettere a rischio riserve d’acqua già in pericolo. Ricordiamo – sottolineano -, che tutti i cittadini possono presentare osservazioni entro il 5 gennaio 2018 alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
 
E poi l'allarme è sull'esperimento Sox, all'interno dei laboratori del Gran Sasso, che comporta il ricorso all'uso di sorgenti radioattive pericolosissime che, in parte, sono già presenti e stoccate all'interno del Laboratorio di Fisica nucleare. Contro l'esperimento l'11 novembre ci sarà una manifestazione a Teramo. 
 
Per concludere, le associazioni ambientaliste, rinnovano l’invito alla mobilitazione per la manifestazione che si svolgerà sabato 11 novembre a Teramo, a partire dalle ore 15 in viale Mazzini, presso i giardini Gambacorta, noti ai più come ‘i tigli’: "E' importante che tutti i cittadini partecipino e si impegnino anche dopo a difendere il nostro patrimonio idrico”. 9 novembre 2017
 
Diana Ficco
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