I carabinieri del Nas (Nucleo anti sofisticazioni) di Pescara, nell’ambito di una serie di controlli eseguiti lungo la filiera della carne, hanno individuato in provincia dell’Aquila una attività di sezionamento e lavorazione carni clandestino poiché privo della necessaria autorizzazione, al cui interno sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro circa 400 chili di carni fresche, macellate clandestinamente, pronte per essere lavorate e commercializzate in località turistiche. Il responsabile dell’attività, oltre che all’autorità sanitaria, è stato denunciato alla magistratura. "Inoltre, - spiegano i Nas in una nota - dopo aver consultato la Banca dati nazionale informatizzata, ove debbono essere obbligatoriamente inserite tutte le aziende presenti nel territorio, l’identità degli animali e i loro movimenti, i militari hanno svolto diverse verifiche in allevamenti zootecnici procedendo a sottoporre a vincolo sanitario 64 animali, fra ovini e bovini, privi di marchi auricolari di identificazione". 

In un allevamento bovino, i militari hanno individuato un locale di deposito di carni lavorate, del quale non era stata presentata alcuna notifica all’autorità competente. Nel locale erano detenuti, in fase di stagionatura, circa 300 chili di insaccati vari, privi di informazioni utili a poterne ricostruire la rintracciabilità, che sono stati vincolati sanitariamente. In ulteriori due allevamenti bovini, invece, sono state riscontrate inadeguatezze nelle procedure di rintracciabilità dei mangimi, motivo per il quale è stata inoltrata segnalazione ai servizi veterinari dell’Asl aquilana. Le sanzioni amministrative elevate ammontano a circa 15.000 euro, mentre è di circa 1.300.000 euro il valore degli immobili e del bestiame vincolato.  04 marzo 2017


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