Mega parco fotovoltaico a Lanciano con truffa del... solare: assolti i Marcantonio

Tutti assolti i componenti della nota famiglia di possidenti e imprenditoriale Marcantonio, originari di Mozzagrogna (Ch), accusati di truffa ai danni dello Stato per la costruzione di un parco fotovoltaico a Lanciano (Ch), località Colle Campitelli - Brecciaio, da 9,5 megawatt e frazionato in 10 impianti, risultanti autonomi ed indipendenti, ciascuno di potenza inferiore a un megawatt.

La sentenza, con rito abbreviato, è stata emessa ieri dal tribunale di Pescara. Per il giudice Luca De Renzis il fatto non costituisce reato o non è stato mai commesso: quindi assoluzione dei 7 icomponenti della potente dinasty che vive tra Mozzagrogna (Ch), Cepagatti (Pe), Chieti e Pescara. Il pm Fabiana Rapina aveva chiesto la condanna a 2,4 anni per l'imputato principale, residente a Mozzagrogna, e 2 anni per tutti gli altri. Il giudice ha anche assolto le 4 società di famiglia implicate, per illeciti amministrativi insussistenti.

Accolte le richieste di assoluzione avanzate dall'ampio collegio di difesa, composto dagli avvocati Giacomo Mennini, Vanni Di Bartolomeo, Alessandro Bucceri, Augusto la Morgia, Giuseppe Amicarelli, Marco Femminella.

Per realizzare il parco fotovoltaico erano stati ottenuti dallo Stato 24 milioni di euro erogati dal Gestore dei Servizi Energetici Spa (GSE). Lo scorso settembre il gip di Pescara Francesco Marino aveva disposto il sequestro preventivo di beni di pari importo bloccando conti correnti, partecipazioni societarie e 58 immobili, tra cui ville e abitazioni di pregio e di interesse storico – culturale situati in vari comuni abruzzesi. Tra questi il fiabesco palazzo Marcantonio a Mozzagrogna progettato a fine ‘800, in stile liberty con elementi neoromantici e floreali, dall’architetto Gino Coppedè, nonché lo straordinario maniero a Cepagatti, castello millenario con fortificazione e torri edificato sui resti di una villa romana.

La sentenza di assoluzione segue il dissequestro dei beni poi annullato dal Riesame e la sentenza della Cassazione che rigettò il ricorso della Procura di Pescara. L’indagine, denominata “Dirty green”, è partita ad ottobre 2022 su iniziativa della Finanza di Lanciano e del comando provinciale di Chieti che si imbatterono nel poderoso parco fotovoltaico, con inchiesta condotta dal procuratore capo Mirvana Di Serio. Successivamente l’inchiesta è passata alla Procura adriatica in quanto i finanziamenti erano finiti nelle banche pescaresi. I finanzieri, supportati dal Reparto Aeronavale di Pescara (GUARDA VIDEO), avevano effettuato ricognizioni aeree fino a giungere al sequestro degli impianti nati, secondo le contestazioni effettuate nelle aule giudiziarie, dopo aver aggirato la normativa per il frazionamento dei campi fotovoltaici. 04 lug. 2024

WALTER BERGHELLA

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