Torricella Peligna. Diciottenne impiccato: s'indaga per istigazione al suicidio dal web

Fin dal primo momento è sembrato strano, a Torricella Peligna (Ch), il suicidio del giovane marocchino Soufiane Elakroute, 18 anni, compiuti lo scorso 23 marzo.

 Il 9 aprile scorso il ragazzo si è impiccato con una corda legata alla maniglia della finestra nella sua camera da letto. L’esame autoptico, effettuato dal medico legale Domenico Angelucci, ha accertato, come causa del decesso, l’asfissia da impiccamento. Ora la Procura di Lanciano (Ch) ha aperto un fascicolo per verificare se il giovane abbia messo in atto l’estremo gesto istigato dalla visione, sul web, di video mortali divenuti virali e fonte di forte preoccupazione in Italia, a causa dei quali si sono registrati diversi suicidi da parte di minori. Il pm Serena Rossi ha disposto il sequestro e la perizia sui dispositivi elettronici in possesso dell'adolescente, a partire dal suo computer. Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Torricella.

 L’esito investigativo dovrà portare ad accertare o meno l’esistenza dei nuovi reati virtuali di istigazione al suicidio, plagio e manipolazione mentale che, come detto, mietono ovunque vittime innocenti nella fascia di età 9 - 17 anni.  Tra le folli sfide che dilagano sul web i più noti sono certamente Blue Whale, Fire Challenge e Choking Game. Un terreno fertile ed emulativo per ragazzi che subiscono pressanti manipolazioni psicologiche, al limite del sadismo, per indurli ad oltrepassare i propri limiti psico - fisici con spirito di costante competizione con gli altri, specie con se stessi. 

 Il giorno della tragedia l’intera comunità di Torricella venne sconvolta. In paese Soufiane e la madre giunsero 10 anni fa da Sassuolo, dopo la separazione dal padre. Pur se di origine marocchina era cittadino italiano essendo nato in Emilia Romagna. L'adolescente era molto sensibile e fragile e sembrava non avesse accettato la nuova condizione di vita, divenendo molto depresso, fu l’iniziale analisi fatta dai carabinieri della compagnia di Lanciano, diretti dal maggiore Vincenzo Orlando. Nel suo animo non aveva neppure saputo accettare la separazione dei genitori. Una condizione di disagio personale che poi l’avrebbe portato a compiere il gesto estremo. Pur avendo frequentato e superato per due anni il biennio all’istituto tecnico industriale Da Vinci di Lanciano, si era regolarmente iscritto anche al terzo anno, poi aveva deciso non frequentare le lezioni. 

 Il giovane era quasi sempre isolato e il giorno del dramma non era uscito dalla sua camera da letto, anche se lo faceva spesso; ma giunta l’ora di pranzo, era mezzogiorno, la madre, che era in casa col suo nuovo compagno, un residente del posto,  prima l’ha chiamato dalla zona delle scale poi è salita al primo piano: una volta entrata in stanza l’ha trovato impiccato con una corda alla maniglia della finestra, dalla parte interna. Il figlio era seduto su una sedia. Non c’è era più nulla da fare per potergli salvare la vita. La disperata madre allertò subito il 118 i cui sanitari, purtroppo, dovettero constatare il decesso. I tempi di consegna degli esiti degli esami autoptici sono in scadenza e a giorni saranno rimessi sul tavolo del pm. Nel frattempo gli accertamenti vanno avanti. La macabra moda dei rituali sul web riscuote successo per la volontà dei giocatori di accrescere il proprio io e popolarità. Giochi perversi dove la morte viene spettacolarizzata. Genitori sempre più allarmati sull’uso che i figli fanno di smartphone e pc.  22 giu. 2021

Walter Berghella
 
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