Abruzzo. Raffica di incidenti in montagna. Uomo trovato morto; recuperato 32enne disperso

E' stato trovato morto da un gruppo di escursionisti. Un uomo di 52 anni, originario dell'Aquila ma residente a Pescara, giaceva senza vita sul Monte Camicia (Aq). Accanto c'era il suo zaino. 

Subito è stato lanciato l'allarme. Il Soccorso Alpino e Speleologico d'Abruzzo è intervenuto con l’elicottero del 118 decollato da Preturo (Aq). Ma quando i sanitari sono arrivati, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, avvenuto forse qualche ora prima, intorno a mezzogiorno, per un malore. 

La vittima è una guida turistica, Lamberto Badia, di 52 anni, dipendete dell’Agenzia delle Entrate di Pescara. Era partito, come spesso faceva, per una camminata, ma è stata l'ultima. 

Sono stati diversi gli interventi in montagna nella giornata di oggi. E’ stato rintracciato e recuperato, lungo il sentiero della Carrareccia, a Pennapiedimonte (Ch), un 32enne di Rapino (Ch) scomparso nel pomeriggio. A dare l’allerta al 118, che ha attivato poi il Soccorso Alpino, era stato il fratello che era partito con lui nel primo pomeriggio da Pennapiedimonte, dalla Madonnina. Erano diretti alle cascate del Linaro, ma poi uno dei due, a causa di un improvviso dolore al ginocchio, ha preferito non proseguire l’escursione, decidendo di aspettare l'altro a valle. Il ragazzo disperso, per un tratto, ha percorso il tragitto fino alle cascate in compagnia di un altro escursionista, che ha poi però deciso di proseguire fino al Block House, mentre lui ha scelto di tornare giù. Durante la discesa però è inciampato ed è scivolato lungo il sentiero per 150 metri, finendo fuori percorso. Motivo per cui non riusciva a ritrovare la strada e non poteva neanche telefonare, perché ha perso il cellulare, finito in un rivolo d’acqua.

Nel Teramano, invece, due alpinisti originari di Bari, di 31 e 32 anni, si stavano arrampicando sul Corno Grande, sulla Via Diretta Allesandri, nota agli alpinisti come “Paretone” quando a quota 2.600 metri, lungo il terzo pilastro, al 31enne, il primo di cordata, si è staccata una presa e lui è precipitato lungo la ripida parete rocciosa per 20 metri. Ad arrestare la sua corsa e a salvargli la vita la presenza di altre prese a cui si è aggrappato e l’intervento del suo amico, che ha retto la corda e ha chiamato il Soccorso Alpino. Intervenute due squadre di terra, a bordo di due elicotteri del 118, decollati uno da L’Aquila e l’altro da Pescara. Particolarmente difficoltoso il loro recupero. Il giovane volato giù ha riportato la grattura del porde sinistro e del gomito destro, mentre l’amico l’abrasione di entrambe le mani, a causa della presa della fune con cui ha sorretto il compagno. Entrambi sono stati trasportati al Pronto soccorso dell’ospedale de L’Aquila.

Due alpinisti, di 36 anni di origini ungheresi e residente a Potenza Picena (Mc) e un coetaneo di Porto Recanati (Mc), si stavano invece arrampicando sulla parete orientale del Corno Grande, nel Teramano, quando lungo il tratto Alletto Gravino, all’alpinista ungherese, primo di cordata, si staccata una presa ed è precipitato giù per 10 metri, sbattendo contro la roccia. L’amico ha allertato il Soccorso Alpino, intervenuto subito con squadre di terra a bordo di un elicottero del 118. Il giovane che ha avuto l'incidente ha riportato un trauma toracico. Non è in pericolo di vita, ma è stato trasportato all’ospedale di Teramo.

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