“Ero venuto ad accompagnare mia nipote, ma siamo stati cacciati tutti fuori. La stazione è stata evacuata in fretta e furia": così Massimo Manzitti, musicista di Lanciano (Ch), bloccato, come tanti altri, all’esterno dello scalo ferroviario di Pescara dopo che è scattato, nel primo pomeriggio, un allarme bomba.
Momenti di panico, quindi, alla stazione centrale. Una telefonata anonima ha segnalato la presenza di quattro ordigni radioattivi, facendo scattare l'allerta.
L'intera zona è stata sgomberata, mentre il nucleo Nbcr dei vigili del fuoco e gli artificieri della Polizia stanno effettuando i controlli di rito. Le prime veriche, comunque, hanno escluso la presenza di radioattività. Sul posto anche i carabinieri.
Quindi gli artificieri sono entrati nell'atrio della stazione per cercare eventuali pacchi o valigie abbandonati e sospetti, avvalendosi anche dell'aiuto dei cani molecolari. (notizia delle ore 14.15)
Dalle 13.50 la circolazione ferroviaria è stata sospesa in via precauzionale sulle linee Terni – Sulmona, Pescara – Sulmona, Civitanova Marche – Albacina, Porto d’Ascoli – Ascoli, Giulianova – Teramo, Pescara – Ancona.
‘L’interruzione del traffico - spiega una nota di Rfi- Reti ferroviarie italiane - si è resa necessaria per consentire all’autorità giudiziaria di effettuare accertamenti. La stazione e il Posto Centrale, dal quale si controlla la circolazione ferroviaria di alcune linee in Abruzzo, Marche, Umbria e Molise, sono stati evacuati. Nessun treno è fermo in linea’. (ore 15.00)
L’allarme, che si è rivelato infondato, è rientrato intorno alle 15.50. E alle 15.54 i passeggeri sono stati fatti rientrare in stazione. Il fatto ha provocato comunque ritardi e disagi in mezza Italia. I treni sulla tratta adriatica sono a mano a mano ripartiti, anche con grossi ritardi; quelli regionali sono stati sostituiti con bus.
Foto Massimo Manzitti e Stefano Suriani
@RIPRODUZIONE VIETATA