Hanno effettuato un sit-in di protesta, contro l’uccisione dell’orsa Amarena, a San Benedetto dei Marsi (Aq), ma non c'erano le autorizzazioni necessarie.
Anzi hanno violato le prescrizioni impartite da questore dell’Aquila, Enrico De Simone. Gli agenti della Digos dell’Aquila, al termine di una rapida attività investigativa, hanno così identificato e denunciato alla magistratura sei animalisti che sabato 23 settembre erano a protestare, pacificamente, per la tragica fine dell'animale. Che è stato ammazzato, a fucilate, mentre era con i suoi due cuccioli, senza apparente ragione, da un commerciante del posto.
"I presunti autori delle condotte, - dice la Questura - consapevoli di violare le disposizioni dell’autorità di pubblica sicurezza, hanno comunque svolto la manifestazione nella centrale Piazza Risorgimento contravvenendo alle disposizioni e al Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza che punisce, in questo caso, con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da euro 206 a euro 413 i trasgressori".
Inoltre, nei confronti degli stessi, tutti provenienti da fuori regione, è in corso l’iter amministrativo finalizzato all’irrogazione del foglio di via obbligatorio dal Comune di San Benedetto, atto "che impedirebbe agli attivisti, per un lungo periodo, il ritorno nel territorio" in questione. "L’uccisione di un orso, seppur meritevole di biasimo, - viene ancora affermato dalla polizia - non può essere pretesto per creare nocumento ad una intera comunità e condizionarne l’ordinato e il pacifico vivere, tanto meno costituire presupposto per non adempiere alle disposizioni impartite dall’autorità di pubblica sicurezza, figura per legge demandata a contemperare i diversi interessi in gioco a garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica dei cittadini". 27 set. '23
@RIPRODUZIONE VIETATA