Sono accusati di far parte di una chat di Telegram, denominata "Blocco Est Europa", che incitava alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi. 

Arrestati, per questo, tre 21enni, che sono nei guai anche per apologia di crimini di tipo terroristico (come omicidi e stragi), per aver istigato alla violenza sessuale in danno di minorenni, e per aver diffuso materiale pedopornografico.

L'indagine (VEDI VIDEO) è degli investigatori della Digos di Genova, del Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo interno della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Liguria e del Servizio polizia postale e delle comunicazioni. Due di loro sono finiti in carcere mentre il terzo è ai domiciliari. Perquisite anche le abitazioni di altri tre indagati, tutti adolescenti, residenti a Torino, Lanciano (Chieti) e Sanremo (Imperia). 

L’attività di controllo ha preso il via subito dopo una segnalazione del gruppo da parte di alcuni utenti, arrivata al Commissariato di pubblica sicurezza online.

Gli accertamenti hanno evidenziato lo scambio di numeroso materiale di tipo suprematista (xenofobo, misogino, omofobo, antisemita e filonazista) oltre alla condivisione di materiale di pedopornografia.

Gli utenti del gruppo si scambiavano file video e immagini pedopornografiche, di coprofagia (ingerire feci, sterco), di necrofilia (attrazione sessuale verso i cadaveri), di decapitazioni, torture ed esecuzioni provenienti dagli ambienti jihadisti, mutilazioni e automutilazioni, violenze xenofobe, razziste e omofobe accompagnate da commenti di approvazione ed esaltazione, intrisi della retorica tipica della ideologia suprematista.

Le loro conversazioni, basate sull’odio antisemita e nei confronti dei neri, mostrano simpatie per Hitler e per il nazismo, oltre ad atteggiamenti misogini (avversione verso le donne) da cui deriva divertimento per la visione di video, perlopiù di minorenni, che si suicidano o che vengono stuprate o uccise.

Dalle analisi è emersa anche l’esaltazione nei confronti degli “school shooters”, gli autori dei massacri di massa nelle scuole elementari e medie, i cui video venivano condivisi "e le gesta fatte oggetto di intenzioni emulative". "Quando vedo questi video mi viene voglia di andare a farne uno", si legge nelle intercettazioni allegate all'ordinanza del gip. "Ti capisco, sono fieri", la replica dell'altro, riferendosi alla strage di 6 ragazzi e due impiegati avvenuta nel 2019 in Brasile per mano di Guilherme Talci Monteiro di 17 anni e di Luiz Herique Castro di 25. 

Alcuni dei giovani inquisiti - rimarca la polizia - "avevano anche organizzato una campagna di addestramento al tiro con armi ad aria compressa, utilizzando come bersagli i volti di importanti cariche dello Stato, con la volontà di arrivare a realizzare un progetto stragista nei confronti delle istituzioni democratiche". Tra i bersagli contro cui si esercitavano, c'era anche l'allora premier Mario Draghi. Si esercitavano con mitragliette di softair in edifici abbandonati. Gli investigatori hanno sequestrato fucili e pistole ad aria compressa e anche una pistola vera calibro 22 detenuta legalmente. Le armi verranno sottoposte a perizia per verificare che non siano state modificate per renderle pericolose o letali. Nei loro piani dicevano di volere compiere un attentato a Montecitorio corrompendo un parlamentare.

Nata come una banale chat dai contenuti frivoli, quella creata dagli studenti, è diventata un luogo virtuale con immagini sempre più raccapriccianti. 30 dic. 2022

SERENA GIANNICO

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