Morto Marco Pannella, leader delle lotte civili
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L'annuncio con il Requiem di Mozart su Radio Radicale: Marco Pannella si è spento oggi ad 86 anni. Il leader radicale è morto poco prima delle 14, nella clinica romana di Nostra Signora della Mercede, dove era stato ricoverato ieri pomeriggio. Lottava contro due tumori, al fegato e ai polmoni. 
 
"Un grande leader politico, il leader radicale che ha segnato la storia di questo paese con battaglie talvolta controverse ma sempre coraggiose e a viso aperto. Rendo omaggio a nome mio e del governo alla storia di questo combattente e leone della libertà". E' il commento del premier Matteo Renzi.
 
Ed Emma Bonino: "Mancherà a tutti penso persino ai suoi avversari Marco Pannella, molto amato ma poco riconosciuto nei suoi meriti in questo paese che tanto gli deve. Credo che ora molti dovrebbero riflettere, ora che non è più in vita, sui suoi meriti e la sua presenza nella storia di questo Paese". 
 
 
La camera ardente si aprirà a Montecitorio a partire da domani alle ore 15. Poi nella notte in via di Torre Argentina si terrà una veglia al partito radicale. In segno di cordoglio per la sua scomparsa il sindaco di Teramo - sua città natale - Maurizio Brucchi, ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di domenica 22 maggio, in concomitanza con la cerimonia funebre. Per tale giornata sono pertanto sospesi tutti gli incontri e le manifestazioni pubbliche. "L'amministrazione - dice il sindaco - invita i cittadini, i titolari di attività produttive e commerciali, le organizzazioni politiche, sindacali, sociali, culturali ed economiche ad esprimere la propria partecipazione nelle forme ritenute più opportune e ad osservare liberamente un minuto di raccoglimento; invita inoltre le scuole, per la giornata di sabato, a riservare adeguato tempo di approfondimento e studio sull'opera e la figura del nostro concittadino". Interpretando il sentimento della popolazione lo scorso 12 maggio, su proposta del primo cittadino, il Consiglio comunale aveva insignito Marco Pannella della cittadinanza onoraria e lo stesso sindaco si era recato, il giorno seguente, nell'abitazione romana del leader dei diritti civili per consegnare la simbolica chiave della città. 
 
La salma di Marco Pannella arriverà a Teramo nella notte tra sabato e domenica (presumibilmente attorno all'una) e rimarrà nella camera ardente che sarà allestita nell'aula consiliare del Municipio fino alle ore 15 del giorno successivo, quando il feretro sarà trasferito al cimitero cittadino, dove verrà tumulato. Il sindaco esprime la "forte emozione e il cordoglio collettivo della città di Teramo per la scomparsa della figura forse più importante della sua storia civile, sociale e politica". 
 
Alfiere dei diritti individuali e inventore della disobbedienza civile, Pannella è stato capace di attirare tra i radicali i giovani contestatori degli anni settanta e poi, vent'anni dopo, di allearsi con Berlusconi. Ma nessuno direbbe che è stato un voltagabbana. Per lui l'importante era far vincere le sue idee. Marco Pannella non è mai stato uno statista, in sessant'anni di carriera politica. Pannella ha voluto molto di più, ha voluto plasmare il Paese secondo i suoi intendimenti ed i suoi convincimenti, con il risultato che l'ha trasformato, in profondo, a sua immagine e somiglianza. E lo ha fatto a dispetto di un peso elettorale oggettivamente mai determinante.
Il suo peso però prescindeva dai consensi elettorali, in fondo minimi. Dalla sua parte c'era la grande corrente che cambiava i comportamenti e la cultura di massa. Non è un caso che il Partito Radicale italiano abbia preso piede, con lui al timone, dalla metà degli Anni '70 in poi, sull'onda della trasformazione dei partiti socialisti europei, a partire dal Psf francese di Francois Mitterrand. 
 
In Italia Pannella arrivò alla notorietà, non a caso, con il referendum sul divorzio del 1974, promosso dai cattolici e sostenuto dalla Dc di Amintore Fanfani contro la legge voluta dal socialista Loris Fortuna insieme al liberale Antonio Baslini. E poi l'aborto, l'eutanasia.Tra le prime battaglie ci sono quelle contro la corruzione di Eni e Agip. 
 
Marco Pannella è fuori dei partiti. Anzi, è lui a coniare il termine "partitocrazia". Marco Pannella entra in Parlamento, ma usa il referendum come una clava a botte anche di 15 per volta. Se la prende con la caccia, il nucleare, l'ordine dei giornalisti, persino i sindacati. Ottiene - ma è una vittoria di Pirro - l'abolizione del ministero dell'agricoltura e del finanziamento pubblico dei partiti. Marco Pannella sa protestare: si incatena, va in tv imbavagliato, fa lo sciopero della fame (una volta, all'inizio degli anni '70, un cronista del "Giorno" lo vide addentare un cornetto, ma fu un'eccezione). Si piazza in una roulotte davanti al Pantheon, va a Porta Portese a distribuire spinelli nel nome dell'antiproibizionismo. Lotte contromano, contro ogni convenienza politica, contro l'Italietta della corruzione. 
 
E' anche propositivo: promuove la lotta contro la fame nel Mondo, costringendo i partiti ad aprire il dibattito, organizza le campagne per la moratoria sulla pena di morte. E non guarda in faccia a nessuno, nel senso che pur di ottenere il risultato è pronto anche ad andare a casa del diavolo, cioè ad allearsi ora con il centrodestra, ora con il centrosinistra. E a mandare in Parlamento chi vuole lui, e magari gli altri non candiderebbero mai: Ilona Staller detta in arte Cicciolina - nota pornostar venuta dall'Est - oppure Toni Negri, professore universitario condannato nell'ambito del processo "7 Aprile" per associazione sovversiva. 
 
La malattia, che non gli ha dato tregua negli ultimi anni, lo costringe a casa, dove continua a lavorare e a ricevere tanti ospiti, molti esponenti di spicco della politica. Fino all'epilogo di ieri, con il ricovero d'urgenza in una clinica privata romana dopo che alcune funzioni vitali si erano praticamente fermate. E oggi l'annuncio della morte dato in diretta da Radio Radicale alle 14.16.
 
19 maggio '16
 
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