Coronavirus.  In Abruzzo contagi a iosa tra i migranti. La Regione parte con le denunce

"Ho dato immediata disposizione all'Avvocatura regionale di presentare un esposto denuncia al fine di accertare le responsabilità di chi sta mettendo in pericolo la salute dei cittadini".

Così il presidente della Regione, Marco Marsilio, nel giorno cui  l'Abruzzo fa registrare un picco di nuovi casi di Covid-19 per la maggior parte riconducibili ai migranti fatti arrivare dal Governo. Sono una cinquantina in tutto i nuovi contagiati, 39 quelli inseriti nel bollettino ufficiale e una quindicina scoperti nelle ultime ore.

E' il dato più allarmante degli ultimi tre mesi: per vedere numeri tanto elevati bisogna tornare indietro alla seconda metà di aprile. Considerando il solo bollettino, dal 31 luglio ad oggi si registra un incremento di 92 nuovi casi. Dei 39 casi comunicati dalla Regione, 34 riguardano migranti ospiti in tre Centri d'accoglienza (Civita d'Antino e Canistro nell'Aquilano e Civitella del Tronto nel Teramano) e cinque sono relativi al territorio: un paziente a Lanciano (Chieti), città che al momento conta complessivamente 5 positivi; tre a Pescara e uno a Teramo. 

Una situazione che peggiora di giorno in giorno, e ora dalla Regione si prendono provvedimenti. Prima di tutto si va in Procura.  

"Non lasciamo da soli i sindaci  a combattere contro il fenomeno dei migranti e il riattivarsi dei focolai da coronavirus", dichiara Pietro Quaresimale, capogruppo e consigliere regionale della Lega. «Questa mattina - continua  - abbiamo approvato il testo di una risoluzione di cui sono primo firmatario e che impegna il presidente Marsilio ad accertare eventuali responsabilità nelle situazioni di contagio nei centri di accoglienza. Chiediamo al Governo di non mandare più migranti in Abruzzo e nel caso venissero accertate delle responsabilità, invitiamo Marsilio a costituire la Regione parte civile per il ristoro dei danni subiti a seguito di questa situazione".

Oggi la Commissione regionale che si occupa della questione migranti ha sentito i sindaci dove ci sono i Cas con i migranti giunti dalla Sicilia. "Sono arrabbiati, abbandonati a loro stessi, tenuti all'oscuro di ogni decisione, e le popolazioni vivono questi arrivi come un'ingiustizia", dice Quaresimale. "Il grido di dolore è stato unanime - rintuzza - da Civitella del Tronto a Gissi: tutti hanno condannato la procedura del Governo nel distribuire questi migranti in piccoli centri, molti dei quali alla prese con il sisma, altri con importanti flussi turistici oggi interrotti, altri ancora tenuti all'oscuro di tutto e senza alcuna sicurezza dal punto di vista sanitario. E' ora di dire basta: abbiamo dovuto fare grossi sacrifici duranteil lockdown e nessuno vuole, e non lo consentiremo, che questi sacrifici vengano vanificati per le scellerate politiche del Governo nazionale".

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