Liberazione equipaggio Buccaneer, festa nelle case di Iarlori e Cavuto. La gioia del sindaco Fratino

Ortona (Chieti) 11 ago. 09 - Contentezza nelle case del comandante del rimorchiatore "Buccaneer", Mario Iarlori, e del secondo ufficiale di macchina, Tommaso Cavuto, entrambi di Ortona, che l'altro ieri sera sono stati liberati assieme agli altri quattordici componenti dell'equipaggio dai pirati somali dopo circa quattro mesi di rapimento.

Una liberazione che è anche un regalo per i coniugi Iarlori, che proprio il 9 agosto compivano 23 anni di matrimonio. "Ci ha chiamato la Farnesina verso le 22.30 - spiega la figlia del comandante Iarlori, Chiara - e ci ha comunicato che l'equipaggio era stato liberato. Poi, a mezzanotte e mezza ha chiamato papà. La telefonata è durata poco, ha detto che era un po' teso perché aveva accumulato nervosismo e ritenzione idrica, ma stava bene, stavano bene tutti, ha detto".

Felice anche la moglie Sandra: "Abbiamo festeggiato in casa, lui mi ha detto che ce l'ha fatta, che è vivo". La notizia della liberazione di Mario Iarlori è avvenuta proprio nel giorno del suo anniversario di matrimonio con la moglie, alla quale il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, ha fatto omaggio di rose e anturium, gli stessi fiori che Sandra aveva il giorno del suo matrimonio. In casa Cavuti la moglie di Tommaso, Franca, è contenta ma cerca di mantenere la calma: "Mio marito ha chiamato verso mezzanotte - ha riferito - e mi ha detto che stava bene anche se l'ho sentito un po' provato. La linea era molto disturbata, se n'è andata qualche secondo dopo. Era un mese e mezzo che non lo sentivo, negli ultimi tre mesi sono arrivate soltanto due telefonate".

"Soddisfazione e felicità" sono state espresse dal sindaco di Ortona, Nicola Fratino, per la liberazione dei due concittadini, il comandante Mario Iarlori e l'ufficiale di macchina Tommaso Cavuto, e per gli altri membri dell'equipaggio del "Buccaneer" della Micoperi, di Ortona. "Abbiamo ricevuto la bella notizia dal sottosegretario Gianni Letta, con il quale siamo stati in contatto durante questi terribili quattro mesi di prigionia. La Micoperi - ha aggiunto il sindaco - rappresenta per il nostro territorio un'azienda storica per la quale hanno lavorato in tanti. Una delle prime realtà produttive che ha creduto nel porto di Ortona e nel suo sviluppo".

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