Lanciano. Voragine a ridosso del Corso: speleologi ispezionano le viscere della citta'
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Speleologi in azione, per verifiche, nel cuore sotterraneo della città. Le ispezioni sono state effettuate questo pomeriggio a Lanciano (Ch), dopo che, nei giorni scorsi, dentro il negozio "Josephine", che si affaccia su corso Trento e Trieste, si è aperta una voragine. All'improvviso un boato e il pavimento che è sprofondato: si è creato un buco largo circa cinque metri e profondo dieci. L'esercizio commerciale è stato chiuso, come pure quello accanto "Martelli", per motivi di sicurezza. La parte finale del Corso è stata transennata. Da quel momento amministrazione comunale e tecnici al lavoro con radar, droni e controlli per monitorare le condizioni di corso Trento e Trieste e dell'area circostante. Oggi, nel prosieguo dei sondaggi, due speleologi e gli uomini della protezione civile di San Filippo Neri si sono infilati nella secolare condotta idrica Sargiacomo. Il team di esperti è stato guidato dall’ingegnere Pasquale Di Monte e dal geologo Luigi Carabba. La spedizione, nelle viscere di Lanciano, è partità dall'imbocco del ponte di Diocleziano per proseguire per circa 200 metri. Ad attendere il gruppo, il vice sindaco e assessore ai lavori Pubblici, Giacinto Verna. Stando ai risultati, la storica condotta tiene, ma in alcui tratti presenta rotture e perdite che, insieme alle piogge, slavano, in alcuni punti, il terreno. "I controlli eseguiti - spiega Verna - raccontano di un movimento franoso circoscritto al'area dei negozi chiusi. E questo ci fa tirare un sospiro di sollievo. Ci saranno comunque carotaggi fino a 10 metri di profondità e procederemo con il riempimento della voragine nella rivendita di abbigliamento "Josephine" ". Ci sono problemi di dissesto idrogeologico, quindi, ma non così gravi rispetto a quanto si temesse.
24 agosto 2018

Nelle foto, di Andrea Franco Colacioppo, gli speleologi al lavoro
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