Rapina al cimitero, prima arrestati e ora condannati. L’episodio avvenne lo scorso 12 aprile allorquando avevano scippato e ferito due donne al camposanto di Madonna del Carmine, il secondo di Lanciano (Ch).
Hanno avuto un anno e 10 mesi ciascuno di reclusione Nino Nuccio, 35 anni, e Giuseppe D’Urso, di 40, difesi dagli avvocati Giuliana De Nicola, Gaetano Pedullà e Lucia Di Battista.
Vittime madre e figlia, di 70 e 49 anni, che stavano deponendo fiori sulla tomba. La pensionata finì in ospedale, per uno stato ansioso, dopo che le fu scippata la borsa e la fede nuziale, strappata dal dito. Lesioni a una mano pure per la figlia.
Caso giunto dinanzi al gup del tribunale di Lanciano, Giovanni Nappi, per il rito abbreviato. Il pm Serena Rossi aveva chiesto 3 anni e 4 mesi. Gli imputati hanno beneficiato pure dell’attenuante per essersi scusati con le vittime a cui hanno scritto a mano e poi chiesto perdono, pronti a risarcire con 500 euro. Nel loro pentimento hanno ricordato "la loro debolezza e la voglia di uscire dal tunnel della droga, che ha tolto lucidità, con volontà e amore".
Quindi "il ricordo della rapina in un posto sacro dove ognuno ha una persona cara. E ci fosse stata mia madre?", si chiese uno di loro. Alle donne, risarcite con 500 euro, furono anche prese a forza le forbici usate per tagliare i fiori da mettere sulla tomba di marito e padre. Improvvisamente ecco comparire i due, con la minaccia: "Signora, dammi tutto ciò che ha e non urlate, né reagite sennò qui finisce male".
Walter Berghella
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