Violenza giovanile a Lanciano (Ch). Estinto il reato di lesioni personali aggravate in merito al pestaggio di un 17enne avvenuto l'alba del 14 settembre 2019.
Il gup Giovanni Nappi ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di tre giovani imputati che hanno svolto la messa alla prova, facendo lavori socialmente utili a favore di associazioni sociosanitarie. Parte offesa è il romeno Emanuel Florin Pacurar, oggi 21 anni, lancianese naturalizzato, assalito e colpito da una scarica di pugni dal gruppo di ragazzi all’alba dell’apertura delle Feste cittadine. La vittima, patrocinata dall’avvocato Paolo Sisti, ha avuto un grave indebolimento permanente della vista, gli resta per ora un decimo di visus. C'è anche la causa al tribunale civile, con prima udienza fissata al prossimo 23 marzo dinanzi al giudice Maria Rosaria Boncompagni. I danni richiesti sfiorano i 200 mila euro. Due anni fa l’accoglimento in sede penale del gup delle richieste delle difese della messa alla prova dei tre giovani imputati lancianesi Francesco Piccirilli, Riccardo Fedele e Francesco Verì, oggi tutti 23enni, difesi dagli avvocati Sandro Mammarella, Vincenzo Salini e Lucia Di Battista e Gaetano Pedullà.
Alla consegna del programma di recupero, il gup ha formalizzato la messa in prova che di fatto alla fine ha sospeso il giudizio penale. Parte offesa al procedimento era anche la madre del ragazzo, in proprio e in qualità di genitore. Uno dei giovani accusati ha già dato una provvisionale di 10 mila euro. Il ricorso alla messa alla prova è scaturito da una serie di fattori, tra cui l’incensuratezza degli accusati, il fatto che si sono costituti e collaborato con i carabinieri appena hanno saputo che Emanuel era stato gravemente ferito.
Scontro avvenuto per futili motivi. Emanuel venne agganciato dal gruppo vicino a piazza Bianco; con i colpi sferrati gli hanno rotto gli occhiali i cui frammenti di vetro gli hanno bucato la cornea. Alle 5.30 i protagonisti si sono incrociati vicino a una videoteca mentre la vittima andava a riprendere il suo motorino. "Qual è la strada per Castel Frentano", "Ma dove vai da solo", sono state le frasi buttate lì per attaccar briga. Poi la scarica di pugni e schiaffi al viso hanno provocato al minore la lacerazione della cornea. In sede civile ci sarà certamente battaglia tra le parti sulle perizie medich. "Purtroppo il ragazzo dovrà vivere con la menomazione dell’occhio per tutta la vita - dice l’avvocato Sisti - . Di qui le richieste risarcitorie". 08 mar. 2023
WALTER BERGHELLA
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