“Ogni volta che metteva l’ecografo sul grembo sorrideva, si emozionava lui per primo...”, dice una giovane mamma. Perché sapeva che era solo una ideologica menzogna il “grumo di cellule”: in ogni visita, sapeva di avere a che fare con un bambino. “Li considerava come figli propri…” ci dichiara la moglie Chiara.
Ne ha fatti nascere migliaia di bambini, ora, per chi crede, li vedrà dall’alto della vita. Col suo sorriso che tranquillizzava. E' morto ieri a Lanciano (Ch), conosciuto e da tutti stimato non solo nella città frentana, il ginecologo Giuseppe Salvatore, 70 anni, ucciso dal cancro, scoperto qualche anno fa.
E' una folla, un via vai di gente che va a rendergli omaggio all’hospice Alba Chiara in città. Fra ricordi e aneddoti, esperienza dirette e indirette tutti lo ricordano per la sua disponibilità.
Salvatore ha fatto della sua professione una missione di umanità, attento, meticoloso e scrupoloso verso ogni coppia che a lui si rivolgeva per una gravidanza. Ed aveva ancora un cuore più attento verso coloro che faticavano a coronare il sogno di essere genitori.
Specialista ostetrico-ginecologo per anni fra gli ospedali di Chieti e Lanciano, con una professione in ambulatorio attiva in città, Salvatore gioiva con le coppie come un padre con i figli e più in là con gli anni anche come nonno con i nipoti.
Lasciata pochi anni fa la professione medica, non ha dismesso la sua umanità perché ha continuato a manifestarla con discrezione decidendo di dedicare il suo tempo libero alla carità, all’aiuto dei bisognosi. Ad accompagnare quelli che chiedevano un aiuto. Collaborava infatti con il gruppo Caritas della parrocchia di San Pietro ed era componente del consiglio pastorale dove, attraverso la sua esperienza, aveva un occhio di riguardo per i sofferenti. Silenzio, ascolto e consiglio dove serviva.
Della sua esperienza medica con le coppie, conservava testimonianze, ricordi, appunti e foto tanto da progettare e pubblicare due libri, prima “Pensierando” e nel giugno scorso (fiaccato solo nel fisico ma non nello spirito) “Rincorrendo un sogno. Storie di coppie che non si sono mai arrese”, compendio delle testimonianze di vita di coppie sostenute nella gravidanza e accompagnate nella accettazione di neonati con malformazioni. Il ricavato è stato sempre devoluto all’associazione Italiana per lo Studio delle Malformazioni (Asm) che è sorta nel 1981 per opera di un gruppo di autorevoli medici e studiosi, con lo scopo di affrontare un problema di vasta portata sanitaria, umana e sociale, quello delle malattie congenite.
“Gli brillavano gli occhi quando i bambini giocavano in grembo e l’ecografo scrutava la vita…”. Continueranno a brillare i suoi occhi in coloro che ne hanno conosciuto la bontà.
Piangono la morte le figlie Roberta e Daniela. I funerali si svolgeranno sabato, 7 ottobre, alle 10 nella chiesa di San Pietro.
ALESSANDRO DI MATTEO
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