A caccia di prove e riscontri nel garege dove si è consumata la tragedia.

Nuovo sopralluogo a Lanciano (Ch), nella villa di località Iconicella dove, lo scorso 15 luglio, è stata rinvenuta morta Anna Maria D’Eliseo, 60 anni, collaboratrice scolastica. Il marito Aldo Rodolfo Di Nunzio, vigile del fuoco in pensione, che quel giorno ha allertato il 112, asserisce di averla trovata impiccata; ma la Procura, non convinta della sua versione, lo ha messo sotto accusa per omicidio volontario.

La rimessa questa mattina è stata passata al setaccio dai carabinieri, presenti anche i consulenti e gli avvocati delle parti Elisabetta Merlino per i cinque figli, e Claudio Nardone e Fiorenzo Cieri per l'indagato.

I militari hanno fotografato e mappato i luoghi, con apparecchiature laser che consentono una ricostruzione tridimensionale degli ambienti, in cerca dell’appiglio a cui la donna, se si fosse uccisa, avrebbe dovuto agganciare il cavo elettrico che aveva attorno al collo. E , sul soffitto, dai rilievi effetuati, c’è una pignatta rotta in cui il filo potrebbe essere stato fatto passare. Quindi ci sarebbe un punto di aggancio, compatibile con l’ipotesi del suicidio.

Ma il giallo non si chiarisce e serviranno ulteriori accertamenti e una perizia tecnica per capire se quella pignatta fosse in grado di sorreggere il peso della donna. C’è attesa anche per i risultati dell’autopsia, effettuata dal medico legale Cristian D'Ovidio e che potrebbe dare le risposte cercate. 12 ago. 2022

Servizio a cura di SERENA GIANNICO e MASSIMILIANO BRUTTI

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Foto ANDREA FRANCO COLACIOPPO

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