Vibrano nella basilica della Madonna del Ponte, a Lanciano (Ch), le note di "Fratello sole, sorella luna". E’ il flautista Roberto De Florio De Grandis, che intona il celebre brano del "Cantico delle creature" composto dal sacerdote francese Jean Marie Benjamin e musicato da Riz Ortolani per il film di Franco Zeffirelli su San Francesco.
Immensa emozione. Il suo è l'omaggio di un artista di caratura internazionale al suo papà, Francesco De Florio De Grandis, morto tragicamente, domenica 13 febbraio, a 72 anni, per mano del condomino Amleto Petrosemolo, 70 anni, in carcere per omicidio volontario, aggravato da motivi futili e abietti. L’indagato gli ha sparato contro 13 colpi, di cui 4 l’hanno colpito alla schiena, quello letale dietro la testa, con la sua pistola Beretta calibro 9.
Stamani l’addio alla vittima, che era conosicuta come "il pittore della notte", nella cattedrale di Lanciano (Ch). Alla bara fa da corona il labaro della confraternita della Congrega del Santissimo Rosario, del 1768, della chiesa del Purgatorio. Ciccillo, questo il nomignolo affettuoso di De Grandis, partecipava, infatti, sempre al tradizionale "Saluto dei Santi", a Pasqua.
Il feretro giunge accolto da applausi. In tanti si stringono al dolore della moglie Liliana e dei figli Franco, Roberto e Carmine. Fa il ricordo ufficiale il sindaco Filippo Paolini; si commuove e piange quando abbraccia il maestro Roberto.
Rito funebre presieduto dall’arcivescovo Emidio Cipollone e concelebrato dai parroci della Basilica padre Milton, don Nicola dello Spirito Santo, nel quartiere Santa Rita, e don Carlos. Prendendo spunto dal Vangelo, il vescovo commenta che la vera fede cambia "la vita e produce una vita di opere. Senza opere la fede non si dimostra vera. E' una fede morta".
"Servono gesti concreti – dice Cipollone – per migliorare la vita della nostra città. Ciccillo è "il pittore della notte", ma noi dobbiamo esserlo della luce per accompagnarlo nel modo migliore". Non cita mai l’indagato, ma ammonisce tutti: "Si posseggono armi e si spara in ogni circostanza. Impariamo a non essere l’ombelico del mondo. Impostiamo la vita sulla logica dell’amore e della carità. Diventiamo artisti del gioire. Chi spara fa violenza ed è figlio delle tenebre. Fate entrare il sole per una convivenza civile e sociale. Dobbiamo essere tutti coinvolti perché non accada più, ma ci sia frutto di cambiamento e conversione. Questa morte non resti inutile".
"Ciccillo un amico carissimo – esordisce paolini. Persona educata, mite, saliva spesso nel mio ufficio e non si sedeva per non disturbare. Mi ha insegnato moltissimo delle sue passioni. Un uomo di spirito artistico. I suoi quadri sono anche in sala Giunta. Passava spesso anche per farmi vedere i biglietti su cui scriveva il pentagramma e cercava di spiegarmi le note musicali. Suonava la chitarra elettrica senza amplificazione per non disturbare nessuno. Il suo era un silenzio forte, di una persona del popolo. L’ho sempre apprezzato. Non conosceva il privilegio. Un artista vero, che spaziava dalla musica, con il gruppo "I Provos", a disegno, pittura e pupazzi di Carnevale in cartapesta. Quando stava per perdere la vista l’ho convinto ad operarsi di cataratta. Tornato con grande entusiasmo, ho visto i suoi grandissimi occhi celesti continuare le sue passioni. E’ stato tolto alla famiglia troppo troppo presto".
Per la famiglia parla l’avvocato Fabio Palermo che dice: "Oggi è il giorno del saluto a un figlio, al marito al papà. Per il resto c’è tempo e modo. La famiglia mi ha pregato di ringraziare il sindaco che ha onorato Ciccillo con la sua presenza e le sue parole. Ha fatto in modo che la famiglia De Florio De Grandis avvertisse l’affetto di tutta la città. Oggi è venuto di meno un artista e soprattutto un grandissimo lancianese. La famiglia è ancora incredula per quello che è accaduto, ma con una profonda compostezza e dignità. L’omaggio di Roberto al papà è l’omaggio di un artista a un artista. E stato straordinariamente commovente. Spero che il Signore possa accogliere Ciccillo nella sua gloria". Tra i presenti lo scrittore Remo Rapino, lo scultore Paolo Spoltore, il pianista Marco Colacioppo, il cantante showman Ray Sugar Sandro. 18 feb. 2022
Walter Berghella
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Foto Andrea Franco Colacioppo