Non ci sarà alcun processo per l’aggressione contro l’allora diciassettenne romeno Emanuel Florin Pacurar, che oggi ne ha 19 di anni, lancianese naturalizzato, assalito e colpito da una scarica di pugni da un gruppo di ragazzi all’alba dell’apertura delle Feste di Settembre del 2019. Il ragazzo ha avuto un grave indebolimento permanente della vista, che rischia di perdere.
Sull’episodio di gratuita violenza il gup del tribunale di Lanciano, Giovanni Nappi, ha accolto le richieste delle difese della messa alla prova, con lavori socialmente utili, dei tre giovani imputati Francesco Piccirilli, Riccardo Fedele e Francesco Verì, tutti di 21 anni e di Lanciano, rispettivamente difesi dagli avvocati Sandro Mammarella, Vincenzo Salini, Gaetano Pedullà e Lucia Di Battista. Sono accusati di concorso in lesioni personali aggravate.
Il 27 ottobre, alla consegna del programma di recupero, il giudice formalizzerà la messa in prova che di fatto sospende il giudizio penale. La vittima è patrocinata dall’avvocato Poalo Sisti. Parte offesa anche la madre del ragazzo, in proprio e in qualità di genitore. Quanto al risarcimento danni, vengono chiesti 150 mila euro in sede civile. Uno degli imputati ha già dato una provvisionale di 10 mila euro. Il ricorso alla messa alla prova è scaturita da una serie di fattori, tra cui l’incensuratezza degli aggressori, il fatto che si sono costituti e che hanno collaborato con i carabinieri appena hanno saputo che Emanuel, dopo il pestaggio, aveva gravi problemi. Scontro avvenuto per futili motivi all’alba del 14 settembre, dopo i fuochi pirotecnici, quando Emanuel venne agganciato dal gruppo nei pressi di piazza Bianco; con i colpi sferrati gli hanno spaccato anche gli occhiali i cui frammenti di vetro gli hanno bucato la cornea. Alle 5.30 i protagonisti si sono incrociati vicino a una videoteca mentre la vittima andava riprendere il suo motorino. "Qual è la strada per Castel Frentano?", "Ma dove vai da solo", sono state frasi buttate lì per attaccare briga e farsi forti: tutti contro uno. E, dopo gli sfottò, pugni e schiaffi al viso hanno provocato al minorenne la lacerazione della cornea, con prognosi iniziale di 15 giorni, poi aumentati a 30 per una ferita corneale a tutto spessore e successivi postumi invalidanti in relazione alla funzionalità della vista. "Purtroppo il ragazzo dovrà vivere con la menomazione dell’occhio per tutta la vita – dice l’avvocato Sisti -. Pertanto avanzeremo in sede civile le richieste risarcitorie". 27 apr. 2021
Walter Berghella
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