Non stava vivendo un buon momento, si sentiva sola e spesso faceva abuso di alcolici. Un quadro desolante, da cui è scaturita, un anno e mezzo fa, una violenta aggressione nei confronti del figlio, che per miracolo l'ha scampata.
Adesso P.M., una madre di 42 anni, di Lanciano (Ch), è stata condannata a un anno e 4 mesi di carcere, pena patteggiata oggi dinanzi al giudice delle udienze preliminari, Giovanni Nappi. Le accuse sono tentate lesioni e minacce, aggravate dall’uso dell’arma e contro un discendente.
L’episodio, avvenuto a Lanciano, risale al 1 giugno 2018. L'imputata, difesa dall’avvocato Daniela Forte, stava attraversando un delicato momento e a volte beveva. Quel giorno chiese al figlio di 15 anni di fare una passeggiata con lei, ma il ragazzo, che era in camera da letto alle prese con i suoi hobby, si è rifiutato. "Forza andiamo", e all'ennesimo diniego la donna ha dato in escandescenza.
Indispettita ha preso un coltello da cucina, con una lama di oltre dieci centimetri, e ha iniziato a tirare colpi, mentre il figlio, seduto sul letto, è riuscito prontamente e abilmente a schivarli. Un fendente dietro l'altro, una ventina in tutto, che hanno finito, fortunatamente, per crivellare solamente il materasso.
Per il pm Francesco Carusi è stato un atto "in modo non equivoco a cagionare lesioni al figlio". La donna minacciò poi anche di colpire se stessa. Del caso se ne è occupato anche il tribunale dei minori de L'Aquila. Il ragazzo vive ora con altri famigliari, lontano dall'Abruzzo. Alla madre è stata tolta la patria potestà.
Walter Berghella
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