Centosessantuno casi di Covid-19 su 4.630 abitanti, ossia il 3,5% della popolazione ha contratto il coronavirus. Succede a Isola del Gran Sasso, centro del Teramano che si trova ai piedi del massiccio montuoso, al confine con la provincia dell'Aquila.
L'impennata dei contagi a Isola c'è stato nel mese di ottobre. A settembre si è registrato un solo caso. Ben 58 i contagi accertati nelle ultime ore. Diverse le età dei malati, dei quali tre sono in ospedale, segno di come il virus stia circolando in modo trasversale tra i cittadini. Vi sono anche dodici pazienti che hanno meno di 19 anni.
"Zona Rossa? Per ora no, ma siamo molto vicini", dice il sindaco Andrea Ianni, che conferma tutte le preoccupazioni. "Dagli inizi di ottobre abbiamo fatto 560 tamponi su una realtà di poco più di 4.500 abitanti e la paura è evidente. Sto dando a tutti i cittadini la raccomandazione di rispettare le regole, tipo quelle di marzo, altrimenti sarà inevitabile la chiusura - conferma -. Devo salvaguardare i più deboli. Il Dpcm? Qui siamo di fatto già in lockdown, ma non è sufficiente".
Le ragioni del focolaio... "Ci sono stati dei sanitari locali conagiati - prosegue il primo cittadino - ma anche alcune cerimonie, come un battesimo. Ma questo non è sufficiente per arrivare a oltre 150 positivi. Di fatto è tutto concentrato nelle famiglie: c'è gente che è negativa ma in casa ha positivi che è andata in giro senza rispettare la quarantena, ecco perché bisogna essere intransigenti nel rispetto delle regole". Preoccupa "quel 25% di positivi rispetto ai tamponi. Sono guariti in 20, ma di questo passo arriveremo alle cifre di Castel Messer Raimondo", ossia il paese del Teramano identificato come la "Vò d'Abruzzo" la scorsa primavera e "zona rossa" per settimane tra marzo e aprile. 28 ott. 2020
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