Giovane di Pescocostanzo muore folgorato sul lavoro. Era dipendente di azienda di Lama. Fiom proclama sciopero
Stava sostituendo un palo della luce, quando sarebbe stato toccato da un cavo dell’'alta tensione. Nuovo dramma sul lavoro ieri; l'incidente in provincia di Arezzo. A perdere la vita Marco Del Cimmuto, 33 anni, residente a Pescocostanzo (Aq), che per la sua attività al momento era in Toscana. Il fatto si è verificato intorno alle 16, nel comune di Monte San Savino, in provincia di Arezzo, in località le “Vertighe. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, il giovane, dipendente della Asla di Lama dei Peligni (Ch), azienda specializzata nella realizzazione di impiantistica elettrica e produzione di energia alternativa, era alle prese con la sostituzione di un palo della linea elettrica quando è rimasto fulminato. Scaraventato al suolo e ucciso da una scarica da 20mila volt. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno tentato in tutti i modi di rianimare l'operaio che, in condizioni gravissime, è stato trasportato in ’ambulanza, in codice rosso, all'’ospedale di alta specializzazione, Santa Maria alle Scotte di Siena. Intervenuti anche i vigili del fuoco e gli ispettori della Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre ai carabinieri. Dichiarato dai medici clinicamente in morte cerebrale, è stato chiesto ai familiari il consenso per l’'espianto e donazione degli organi. 

"La provincia di Chieti viene colpita da un grave lutto: Marco, lavoratore della Asla, è deceduto a causa di un infortunio - commenta Davide Labbrozzi, segretario Fiom Chieti -. La lista dei morti sul lavoro nel 2018, in Italia, si allunga sempre più e questo è aberrante. Marco era uno dei tanti, troppi lavoratori che si svegliano presto la mattina, escono per recarsi per garantirsi un minimo di reddito e alla sera non varcheranno più la soglia di casa. E' la storia di tanti lavoratori e di tante lavoratrici che abbiamo imparato quasi ad ignorare, tanto il numero di morti sul lavoro è alto nel nostro Paese civile e moderno: oltre 470 vittime da gennaio 2018 e ben 4 morti e un ferito grave solo il 21 agosto, cioè ieri. Marco era un giovane lavoratore modello e volenteroso che negli ultimi mesi incuriosito dalla nostra organizzazione si era iscritto insieme ai propri colleghi con la voglia di migliorare le condizioni all'interno dell'azienda per la quale lavorava, la Asla. Stiamo vivendo un periodo storico fatto di priorità e emergenze che non vengono stabilite nel vero interesse della società, cosa può esserci di più importante del garantire il ritorno a casa di un figlio, di un papà, di una mamma? Il mercato del lavoro - aggiunge Labbrozzi - è talmente “moderno e attuale” che a forza di ridurre le spese per rendere le aziende più competitive o giocando mettendole in concorrenza al ribasso per poter strappare gare e appalti a basso prezzo non ci si chiede dove effettivamente questi tagli andranno a colpire, quasi sempre la sicurezza o il salario se non entrambi. Marco era originario di Pescocostanzo, è deceduto all'ospedale di Siena, lontano da casa, durante una trasferta ad Arezzo dove la sua azienda aveva vinto una gara. La Fiom di Chieti e la Fiom Abruzzo si stringono al dolore della famiglia, di tutti i cari e dei colleghi di questo giovane. Nell' attesa che la dinamica dell'infortunio sia più chiara e che le indagini stabiliscano e attribuiscano responsabilità in merito all'incidente nel caso ce ne fossero, la Fiom di Chieti attraverso il funzionario Andrea De Lutis dichiara una giornata di sciopero delle maestranze della Asla Srl per il giorno 23 agosto. Non è più tollerabile morire sul lavoro. Questo Paese non può continuare a sopportare una condizione di questa natura, siamo al "paleolitico industriale". Il sindaco di Pescocostanzo, Roberto Sciullo: "Si tratta di una tragedia che non lasca spazio a parole, solo a silenzi e riflessioni. Era un ragazzo alla mano, simpatico e gioioso. Tutta la mia comunità è affranta dal dolore". 

Cinque gli avvisi di garanzia notificati nell'ambito dell'inchiesta aperta dal pm Andrea Claudiani della procura di Arezzo. Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo: gli avvisi di garanzia sono stati inviati ai tre amministratori, al responsabile e al preposto alla sicurezza della ditta Asla. La procura di Arezzo, che attende anche gli esiti dell'autopsia prevista per domani, vuole fare chiarezza sulla dinamica dell'infortunio. La ditta aveva vinto un appalto di Enel. 
22 agosto 2018

Nella foto i vigili del fuoco sul luogo della tragedia
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