Lanciano. Frustate e abusi in chiesa... 'Hanno partecipato liberamente alle particolari pratiche religiose'

Frustate sulla schiena con la corona del rosario e plagio su dieci adepti della Legio Sacrorum Cordium... 

Don Andrè Facchini, 45 anni, ex parroco di Sant'Agostino a Lanciano, difeso dall'avvocato Osvaldo Piccirilli, è stato assolto, lo scorso 29 settembre, perché il fatto non sussiste, con formula dubitativa, dal reato di violenza privata aggravata su diversi giovani che facevano parte della Legio, associazione da lui fondata. Ora sono state rese note le motivazioni del verdetto. 

 Il giudice, Andrea Belli,  rimarca che "gli associati" hanno "partecipato liberamente alla Legio aderendo a programmi e statuto, che prevedeva lo svolgimento di particolari pratiche religiose e la stretta osservanza degli insegnamenti e precetti della religione cattolica, comprese le limitazioni previste dalla dottrina rispetto ai soggetti non praticanti e ai non credenti (come divieto dei rapporti sessuali prematrimoniali, osservare i comandamenti, fare penitenza). Tale obiettivo - motiva Belli- era stato perseguito, con notevole zelo e determinazione, da don Andrè nell’adempimento del proprio dovere di sacerdote nei confronti degli associati che certamente non conducevano una vita monastica, avendo partecipato spesso a viaggi di preghiera, conviviali, feste...."

"Quanto alle flagellazioni le parti offese hanno dichiarato di averle compiute liberamente quale forma di pentimenti, su invito del sacerdote, e non certamente a seguito di costrizione. Sulla minaccia di subire punizioni spirituali o provocare l’intervento della divinità... le stesse non possono essere considerate minacce penalmente rilevanti, non solo perché corrispondevano alle credenze tipiche della religione, ma soprattutto perché in caso contrario si tratterebbe di promessa di un male immaginario o comunque  irrealizzabile. Nello specifico non vi è prova che le parti offese non avessero mantenuto la propria capacità di autodeterminazione, ben potendo rifiutarsi di aderire alle pratiche religiose indicate, come era accaduto fra altri associati".

Stando agli atti della Procura, il sacerdote avrebbe, con "abusi di poteri e violazioni di doveri", "manipolato e destabilizzato la psiche dei ragazzi fino al punto da annullare la loro autonomia di percezione e decisionale"... Ma, afferma il giudice, "non sono state fornite le prove che fossero state la conseguenza voluta e diretta dei comportamenti, con violenze e minacce, del prete e non invece frutto delle intime convinzioni delle parti offese all’epoca dei fatti (2008-2011). Valutazioni che non può essere fornita a posteriori sulla base delle mutate convinzioni cui le parti offese erano pervenute dopo percorsi psicoterapeutici dopo l’abbandono della Legio". Scarne anche le certificazioni mediche prodotte.

Don Andrè è stato condannato solo a 6 mesi di reclusione per violazione di domicilio. Ora atti in Procura per stalking contro il prete e per altre telefonate.

Walter Berghella     

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