Lanciano. Cocaina à gogo. 'Sì spacciavo a casa': così il pentito della camorra arrestato
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Interrogatori di garanzia ieri per due degli arrestati a Lanciano (Ch) nell’ambito dell'operazione antidroga "Doppio gioco" che ha portato alla luce un lauto giro di cocaina.

Dinanzi al gip Massimo Canosa, il collaboratore di giustizia A.P., 43 anni, campano, esponente della camorra e perciò sottoposto a tutela e incolumità fisica da parte del Servizio centrale di protezione, ha risposto alle domande del gip in videoconferenza, presente il pm Francesco Carusi. Il pentito, rinchiuso nel carcere di Sulmona (Aq), dove resta, ritenuto a capo di un nuovo troncone di smercio di stupefacenti in città, ha solo ammesso lo spaccio di cocaina che avveniva in casa sua, dove gli amici lo andavano a trovare, e che lui acquistava da stranieri locali, non meglio specificati.

E’ tornata invece subito in libertà, dopo i domiciliari per arresto in flagranza di reato, l’artigiana R.A., 46 anni, incensurata, nella cui abitazione sono stati sequestrati 160 grammi di cocaina occultati nel controsoffitto. La donna, difesa dall’avvocato Marco De Angelis e che resta indagata, è stata sentita in tribunale. Nell’interrogatorio ha chiarito la sua posizione e si è detta totalmente raggirata dal collaboratore di giustizia che gli ha chiesto di custodire e poi le ha consegnato una scatola di latta chiusa a chiave dicendo che c’erano soldi necessari per la sua famiglia e che, per sicurezza, non poteva tenere nella propria abitazione.

Invece lì dentro c’era cocaina ed è salta fuori quando è stata trovata la chiave, durante le perquisizioni di due giorni fa, e i carabinieri l’hanno aperta. Per l’arrestata, alla fine, immediata revoca degli arresti in merito ai fatti contestati, nonostante il parere contrario della Procura.

Nell’ambito dell’operazione, partita lo scorso febbraio, ci sono stati complessivamente tre arresti, cinque persone denunciate a piede libero e altrettanti assuntori di stupefacenti segnalati alla Prefettura. In questi quattro mesi, peraltro contrassegnati dal lockdown, c’è stato un volume d’affari 15 mila euro mensili, con sequestro di mezzo chilo di cocaina, pari a mille dosi, e l’individuazione di 50 acquirenti. E l’accusa dice che il pentito teneva le fila dello spaccio. Da decenni Lanciano ospita e protegge, in assoluta segretezza, vari collaboratori di giustizia o famigliari degli stessi, di entrambi i sessi.

Walter Berghella

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