Coronavirus. Lanciano. 'Noi inzeppati sugli autobus che ci portano a scuola': la protesta degli studenti

"Inzeppati sugli autobus che ci portano a scuola. Alcune situazioni sono inverosimili. Ad essere protetto è solo l'autista, tenuto a debita distanza, anche con nastri e divisori, dai passeggeri che, invece, spesso sono costretti alla calca".

Parte da Lanciano (Ch), e in particolare dall'istituto De Titta-Fermi, la protesta degli studenti pendolari che, dall'area frentana, dal Sangro-Aventino e dall'Ortonese, raggiungono, numerosi, a migliaia, ogni giorno, la città per poter seguire le lezioni. 

Ma mentre a livello nazionale vengono emanate norme sempre più restrittive delle libertà personali, a tutela della salute pubblica e per prevenire il contagio da coronavirus, sui mezzi pubblici, urbani ed extra, "la situazione - evidenziano i ragazzi - è spesso difficile e ingestibile. Siamo obbligati a stare ammassati, talvolta anche in piedi. Purtroppo, non abbiamo alternative per spostarci e raggiungere la scuola. Impossibile mantere la distanza di sicurezza - sottolineano - e c'è, realmente, il rischio di ammalarsi. Il sovraffollamento è un grave problema. Oltretutto - viene rimarcato - non c'è alcun controllo, neppure da parte delle forze dell'ordine. E non ci è permesso di lamentarci e quando l'abbiamo fatto nessuno ci ha dato retta".

"Una situazione - rimarcano alunni, di medie e superiori, di altri vari istituti di Lanciano - che necessita di interventi urgenti, prima che si creino focolai".

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Nelle due foto autobus che portano a Lanciano sovraffollati

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