Coronavirus. In Abruzzo crollo della popolazione. 'E' come fosse sparito comune di 8mila abitanti'

"Al 31 dicembre 2020 la popolazione residente in Abruzzo è inferiore di quasi 8.685 unità rispetto all’inizio dell’anno (-0,67%). E' come se fosse sparito nel nulla un comune più grande di Montorio al Vomano (Te), che conta 8.283 abitanti".

E' questa una delle conseguenze della pandemia da Covid-19 in Abruzzo secondo lo studio del Cresa, Centro regionale di Studi e Ricerche economico-sociali.  Il declino demografico che ha avuto inizio dal 2013 è stato accelerato dagli effetti dell’epidemia da coronavirus, quindi. Alle conseguenze immediatamente riconducibili all'infezione, dovute all’aumento dei malati, dei ricoveri ospedalieri e dei decessi, si sono sommati i contraccolpi che le misure volte a contenere la diffusione dei contagi hanno prodotto sulla vita delle persone (restrizioni di movimento, interruzione totale o parziale di attività lavorative, limitazione nel numero di partecipanti alle cerimonie). Al 31 dicembre 2020, la popolazione residente in Abruzzo ammontava a 1.285.256 unità, mostrando nel periodo in osservazione un deciso peggioramento del trend demografico (-4,1‰ nel 2018; -5,2‰ nel 2019 e -6,7‰ nel 2020).

Per quanto riguarda l’andamento provinciale, si osserva che è L’Aquila nell’ultimo anno a riportare il più intenso decremento del -8,4‰, in lieve peggioramento rispetto al -8,3‰ del 2019 e più rilevante del -5,9‰ del 2018. Seguono Chieti (-6,4‰), che, dopo un affievolimento del calo nel 2019 (-4,8‰), vede peggiorare leggermente la variazione fortemente negativa del 2018 (-6,2‰), Teramo e Pescara, entrambe in costante caduta negli ultimi anni (Teramo: -2,0‰ nel 2018, -4,6‰ nel 2019 e -6,9‰ nel 2020; Pescara: -2,1‰ nel 2018, -3,2‰ nel 2019 e -5,3‰ nel 2020). 

L’Abruzzo, con una tendenza simile a quella del Mezzogiorno, perde quindi 8.685 residenti contro i -6.704 del 2019, con un andamento caratterizzato da contrazioni minori nel periodo gennaio-maggio 2020 (-4.692 pari al 54,0% del totale annuo) rispetto agli analoghi mesi dell’anno precedente (-4.697 pari al 65,4%) e da un significativo intensificarsi delle perdite nella restante parte dell’anno (-3.993 pari al 46,0% contro -2.485 che corrisponde al 34,6%). Il periodo peggiore, quindi, è legato alla seconda ondata di contagi. Rispetto al 2019, nel 2020 tutte le province evidenziano, infatti, nella fase della seconda ondata contrazioni in valore assoluto assai più consistenti (L’Aquila: -968 contro -654; Teramo: -586 contro 168; Pescara: -305 contro  -208; Chieti: -500 contro -331); a Pescara e a Chieti, inoltre, si segnala un decremento demografico più acuto già in corrispondenza della fase di transizione (rispettivamente -496 contro -67 e -537 contro -293) e Teramo mostra contenute perdite demografiche maggiori rispetto al 2019 nei primi cinque mesi dell’anno (-1.230 contro -1.014).  24 giu. 2021

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