C'è la sospensione della licenza di esercizio per la Esplodenti Sabino, azienda di Casalbordino (Ch) dove, lo scorso 21 dicembre, uno scoppio ha causato la morte di tre operai. Il provvedimento è stato preso dalla Prefettura di Chieti e notificato prima di Natale.
Sull'accaduto va avanti l'inchiesta della Procura di Vasto (Ch). Omicidio colposo plurimo e disastro e danno colposo: sono questi i reati ipotizzati per la tragedia. Sott'inchiesta sono finiti il legale rappresentante, Gianluca Salvatore, e i dirigenti Stefano Stivaletta e Giustiniano Tiberio, responsabile della sicurezza. Oltre a loro, per illeciti ammnistrativi dipendenti da reato, è indagata anche la società, che si occupa dal 1972 di demilitarizzazione di munizioni ed esplosivi.
Nel drammatico incidente hanno perso la vita Carlo Spinelli, 54 anni di Casalbordino, Paolo Pepe, 45 anni di Pollutri, e Nicola Colameo, 46 anni di Guilmi. I magistrati sono al lavoro per ricostruire l'accaduto: non ci sono testimoni che hanno assistito a quanto accaduto e nella zona coinvolta non ci sarebbero telecamere. Le salme sono state recuperate dopo oltre 24 ore a causa delle complesse operazioni di bonifica portate avanti dagli artificieri e dai vigili del fuoco.
Le vittime stavano effettuando operazioni di routine: stavano spostando una cassa contenente razzi di segnalazione in uso alle imbarcazioni. Si tratta di materiale a basso potenziale esplosivo. In realtà non è ancora chiaro che cosa sia successo. La fabbrica è sotto sequestro, per permettere anche le operazioni di ricostruzione dei periti. 05 gennaio 2021
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