Droga dal Napoletano per spaccio in carcere Lanciano: due arresti

Droga nel carcere di Lanciano ordinata direttamente nel Napoletano o fatta recapitare dalla consorte durante i colloqui, infilata magari nella torta o in un pacchetto: due gli arresti per spaccio di stupefacenti. 

I carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Lanciano (Ch), questa mattina, hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emessi dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa.

Il primo ha interessato Armando Danilo Clemente, 34 anni, residente a Minturno (Lt) e detenuto in carcere a Cassino (Fr). Arresti anche per il padre, Pasquale Clemente, di 59 anni,  anch'egli abitante a Minturno (LT) e finito ai domiciliari. 

Il provvedimento scaturisce dall'inchiesta della Procura di Torre Annunziata che il 20 novembre scorso (LEGGI QUI) ha portato all'esecuzione di 36 provvedimenti restrittivi  (19 indagati sono andati in prigione, 7 sono ai domiciliari, 9 i divieti di dimora e un obbligo di firma) dopo che i carabinieri hanno scoperchiato un ricco giro di droga che dal Napoletano toccava anche Salerno, Messina e Lanciano. Un fiorente traffico con tentacoli in diverse regioni. 

Nella città frentana i detenuti-pusher si muovevano anche all'interno del carcere di massima sicurezza, ordinando la droga ai propri parenti, poi introdotta grazie ai colloqui e confezioni regalo. Uno di questi era Armando Danilo Clemente, raggiunto prima dall'ordine di arresto della magistratura campana e adesso da quella di Lanciano. Lui ordinava addirittura suboxodone (un oppiaceo utilizzato dai tossicodipendenti in cura)  mentre era in cella a Villa Stanazzo. 

Qui, secondo la Procura frentana, il 20 aprile 2018 ha anche tentato di spacciare hashish e cocaina. In quell'occasione fu arrestata, in flagranza di reato, la moglie, Gilda Ippolito, "perché trovata in possesso di sostanze stupefacenti che doveva introdurre" nelle prigioni di Lanciano dove il marito era recluso. 

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