Soprusi alle donne e violenze sulle bambine, non c’è mai pace.
Su provvedimenti della magistratura di Lanciano sono scattate due distinte misure restrittive eseguite dai carabinieri della compagnia carabinieri di Atessa (Ch), diretti dal capitano Alfonso Venturi. La prima riguarda una sentenza passata in giudicato su un camionista romeno, 41 anni, ora residente a Fossacesia (Ch), che dovrà scontare ancora tre anni e tre mesi di carcere, dopo i primi 21 mesi già in custodia, per violenza sessuale aggravata e continuata sulla figliastra di 13 anni, con arresto l’11 luglio 2017. Condanna totale a 5 anni e 2 mesi di reclusione.
Una turpe vicenda. Il patrigno, allora residente in Val Sangro, l’accusa è di aver abusato ripetutamente della figlia della compagna per quattro mesi. Quanto rientrava la notte andava dritto nella camera della ragazzina e le si infilava nel letto. Un inferno per l'adolescente: fatti accaduti con periodicità disarmante. Mesi di orrore. Rimproverato dalla convivente, che con lui ha avuto un altro figlio, l’uomo non ha mai dato spiegazioni. Lo ha fatto successivamente col gip, davanti al quale ha pianto e si è pentito. Alla fine alla compagna ha confessato: "Ho fatto cose orribili".
L'altro episodio riguarda un marito geloso ha perpetrato nei confronti della coniuge. Con ordinanza cautelare in carcere del gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, agli arresti è finito C.D., 41 anni, di Atessa (Ch). L’uomo dovrà rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie, dalla quale era in fase di separazione e verso la quale negli ultimi mesi si è reso responsabile di alcuni episodi di sopraffazione, violenza e umiliazione verbale.
Determinanti le gravi minacce ricevute dalla donna e il comportamento iroso e prevaricatore tenuto dall’indagato nei confronti di lei, anche davanti ai carabinieri, intervenuti dopo l’ultima lite, avvenuta sabato scorso. Consorte picchiata due volte e finita per gravi lesioni in cura in ospedale. Dopo l’ultima aggressione la vittima ha allertato i carabinieri. Non ce la faceva più a subire umiliazioni. Durante le sfuriate del marito ha dovuto rifugiarsi e chiudersi in camera da letto. Indagato da fermare prontamente per evitare la reiterazione del reato. Coordina l’indagine il pm Serena Rossi.
L’uomo ha minacciato la moglie anche con il coltello. In entrambi i casi gli arrestati sono stati reclusi a Regina Coeli a Roma. 05 mar. 2022
Walter Berghella
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