Addio a Mario Ciccocioppo, titolare dell'Hotel Excelsior a Lanciano

Addio ad uno storico imprenditore del settore dell'hôtellerie.

E' morto oggi, all’età di 80 anni, Mario Ciccocioppo (nella foto), titolare dell’hotel Excelsior a Lanciano (Ch), diretto dai figli Alessandro e Lorenzo.

Era nato a Castel Frentano (Ch), da cui è andato via giovanissimo anni per imbarcarsi su navi da crociera, sulle quali ha solcato mezzo mondo. Una esperienza che gli ha permesso di sviluppare competenze nell’organizzazione alberghiera.

Nei suoi viaggi in mare si è spesso incrociato con il celebre chef Nicola Ranieri, anch'egli di Lanciano, scomparso da non molto tempo e dal quale ha rilevato, tanti anni fa, l’hotel Excelsior, nel cuore della città.

Il suo albergo è diventato il salotto buono, un punto di riferimento, ma è stato sempre anche il posto dell'accoglienza e della solidarietà, ospitando le famiglie dell'Aquila rimaste senza casa subito dopo il devastante terremoto del 2009 e, più di recente, donne, anziani e bambini fuggiti dalla guerra in Ucraina (GUARDA VIDEO).

Ciccocioppo ha rivestito anche il ruolo di presidente della società Ecologica Sangro, che si occupa di rifiuti.

Il parlamentare del Pd, Luciano D’Alfonso, lo ricorda con un lungo post su Facebook: “Mario Ciccocioppo si è collocato nelle altezze dei Cieli. Ho conosciuto 22 anni fa un gentiluomo, che ha studiato tutti i centimetri dei mari vicini e lontani. Le sue prime importanti soddisfazioni gli hanno permesso di collocarsi nella più importante visibilità di Lanciano: la destinazione alberghiera lo ha erotizzato al punto di farlo sembrare titolare di una Contea di nome Excelsior. Con me è stato paterno dal giorno prima del nostro lungo viaggio di amicizia. Mi ha donato 22 anni di aiuto per sostenere la mia voglia di realizzazioni. Mi ricordo il fascino del suo dire quando mi parlava del suo albergo come luogo di pace e di accoglienza dei rifugiati a causa delle guerre sbagliate nei luoghi memorabili della Russia e dell’Ucraina. Mario, la tua sicurezza rendeva gli stessi edificati del tuo lavoro di albergatore (e non solo) molto più alti della loro stessa geometria. Il tuo portamento ti introduceva ovunque come un gentiluomo di fine Ottocento, risoluto, consapevole, con una condivisibile graduatoria di priorità. Volevo tornare a salutarti per rinnovarti il mio grazie. Scrivo qui, salute a te”. 28 lug. 2024

FILIPPO MARFISI

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Foto ANDREA FRANCO COLACIOPPO

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