Provinciale Sant'Angelo del Pesco-Quadri chiusa da cinque anni ai mezzi pesanti. 'Aree interne dimenticate'

Da oltre cinque anni l’automobilista che percorre la Fondovalle Sangro fino a Quadri (Ch) deve inerpicarsi verso Sant'Angelo del Pesco (Isernia),  utilizzando l’unica alternativa possibile, la strada provinciale 88. Giunto alle porte di questo paese, e dunque ai confini tra Abruzzo e Molise, quell’automobilista si trova la strada semi sbarrata da grandi cubi di cemento che consentono a malapena il passaggio ad una vettura, ma nemmeno troppo grande.

Dunque la strada di collegamento Adriatico-Tirreno interdetta da oltre 5 anni ai mezzi pesanti (furgoni, autotreni, autobus e simili). Per avere un’idea annotiamo che prima, oltre al traffico locale, vi transitavano tutti i mezzi da e per la Sevel e tutte le bisarche per il trasporto dei furgoni. Dunque un gran movimento di mezzi e di persone su quella che era l’arteria più veloce per raggiungere Roma/Napoli e dunque il Tirreno.

Poi si scoprì - 5 anni fa - che due piccoli ponti su quella provinciale non erano abbastanza sicuri da sostenere tutto il traffico pesante e di qui la decisione della Provincia di Isernia di chiudere il tratto di strada consentendo il passaggio solamente alle macchine. Dunque ordinanza ed apposizione di adeguati blocchi di cemento. Non stiamo qui a descrivere gli immaginabili disagi e le immancabili traversie di chi sistematicamente usava quella strada, ma rileviamo semplicemente che una strada pubblica, di qualunque livello, che venga chiusa deve comportare, in un Paese civile, che qualcuno prima o poi consideri l’opportunità di riaprirla, magari dopo opportuni lavori di adeguamento. E

d invece in queste zone interne, ai confini tra le province di Chieti, L’Aquila e Isernia e tra le Regioni Abruzzo e Molise le ordinanze di chiusura sembrano assumere le caratteristiche di decisioni a tempo indeterminato. Durante gli ultimi cinque anni qualcosa sembrava si stesse muovendo quando si profilò la sottoscrizione di una convenzione tra Anas, Regione Abruzzo (che impegnava 1 milione di Euro) e Regione Molise che avrebbe dovuto impegnare la stessa cifra. Ad oggi però su quella convenzione mancherebbe la firma da parte di qualcuno dei tre soggetti interessati (o disinteressati?) al problema. Nel frattempo la gente di quelle zone è costretta ad indescrivibili peripezie ed il traffico tra l’Adriatico ed il Tirreno è andato a farsi benedire non avendo alternative.

Ai cittadini del Sangro non piace per nulla fare i piagnoni, ma non si può sottacere che in altre zone più fortunate forse due ponticelli sarebbero già stati riparati ed il traffico ripristinato. Tanto quei fessi di cittadini di serie “B” nelle zone interne si abituano a tutto…….!!! 02 mag. 2023

VITO PAOLINI

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