A Lanciano ristrutturati e riaperti al quartiere i locali dell’ex istituto scolastico 'De Giorgio'

Le voci dei bambini, quelle delle famiglie e del centro storico sono tornate a riempire, a Lanciano (Ch), le aule al piano terra nella parte dell’ex istituto scolastico "De Giorgio" che ha l’ingresso su via Finamore, a pochi metri dal palazzo arcivescovile.

Sono stati infatti ultimati i lavori di ristrutturazione dell’immobile che le parrocchie di Santa Maria Maggiore, San Nicola e Santa Lucia hanno acquistato rispondendo ad un bando del Comune del novembre 2020, presentando l’offerta richiesta di 262.000 euro. Da sabato così i locali, sei aule e un salone, hanno riaperto le porte al quartiere.

Lungo l’iter di acquisto, autorizzazioni, progetto per recuperare le stanze che hanno una funzione sociale e religiosa nel centro storico.

"Le tre parrocchie, unite dal punto di vista pastorale dal novembre 2016 con don Angelo Giordano, don Domenico Di Salvatore, don Carmine Miccoli e don Giovanni Sabella, avevano in affitto quelle aule perché gli spazi per fare catechesi, le attività con i ragazzi, le famiglie erano stretti e non più adatti ad una accoglienza decorosa e sicura - spiega don Angelo Giordano, vicario generale, - e quindi appena uscito il bando di alienazione del Comune, nel novembre 2020, abbiamo deciso di fare il passo in avanti con l’acquisto di quelle aule".

Da lì è partito l’iter per il progetto dell’architetto Cristian Bomba, le autorizzazioni - della Sovrintendenza arrivata il 2 maggio 2022, del Comune del luglio 2023 - poi l’arrivo dei fondi della Cei tramite l’8Xmille pari a 316mila euro (il 70% del costo di acquisto e ristrutturazione coperto poi anche dalle parrocchie e dalla diocesi) e l’avvio degli interventi nell’agosto 2023 di ristrutturazione, tinteggiatura, sistemazione impianti, alcuni pavimenti da parte della impresa Ies dei Fratelli Mammarella, finiti alcuni giorni fa. Sabato, la benedizione dell’arcivescovo Emidio Cipollone e le porte sono tornare a spalancarsi alla comunità.

"Abbiamo aperto non una sede, ma una Casa che permetterà alle persone di conoscersi, incontrarsi, sostenersi, pregare assieme, vivere il Vangelo - commenta Don Angelo -. Una casa che deve vivere con i bambini, i ragazzi, i nonni, le persone che frequentano le parrocchie e il centro storico. Una casa dalle mura solide ma allo stesso tempo aperte alle famiglie, alle associazioni, alla città, al territorio".  26 nov. 2024

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