Ospedale Lanciano... Nefrologia e Dialisi cancellate dal Renzetti. 'E i soldi per il nuovo presidio, ci sono tutti?'

Nefrologia e Dialisi, con un'altra accettata, sono destinate a sparire dall'ospedale "Floraspe Renzetti" di Lanciano (Ch) e a finire al "San Camillo de Lellis" di Atessa (Ch). Tutto questo mentre Asl e Regione spostano l'attenzione sul nuovo fantomatico ospedale di Lanciano della cui realizzazione si parla da 30 anni. Ma i fondi per la sua costruzione ci sono? Ci sono tutti? 

Dai dati ufficiali ci sono 109 milioni di euro preventivati per quasi 300 posti da realizzare nella stessa attuale area. Ci vorranno tre mesi - è stato detto nei giorni scorsi dall'assessore regionale Nicoletta Verì e dal direttore generale Asl, Thomas Schael, - per indire la procedura di affidamento per il progetto di fattibilità, poi altri qauttro per la redazione del progetto, quindi c’è ancora tempo (forse anni) per vedere con più concretezza la nuova struttura. Solo che c’è il... vecchio Renzetti. Ed allora i vertici dell'Asl Lanciano-Vasto-Chieti ipotizzano e iniziano “per assicurare la continuità assistenziale” a rimodulare i reparti all’interno dello stesso Renzetti. Un preannuncio di quel che sarà. Così prossimamente rimarrano così come sono i reparti centrali per esempio Radiologia, Blocco operatorio, Pronto soccorso, Terapia intensiva. Altri reparti traslocheranno. Andranno un po' qui, un po' lì... In altre palazzine... Nulla di certo, si vedrà...

Poi c’è la protesta: "Con la scusa del nuovo ospedale ‘taglia e cuci’, con un progetto che prevede abbattimenti e realizzazione di nuovi lotti, i reparti verranno via via svuotati e delocalizzati in altri ospedali e questa sarà la morte del "Renzetti". E' la sorte che toccherà anche all'importante servizio di Nefrologia e Dialisi. E' giusto che la medicina del territorio raggiunga tutti, ma questo non può avvenire a discapito delle decine e decine di malati che vengono all'ospedale di Lanciano per fare la dialisi", dichiara Giacinto Verna, consigliere comunale di Azione.

E il capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle, Francesco Taglieri: “Quello della costruzione del nuovo ospedale è un evergreen della propaganda del centrodestra targato Marsilio, che sembra ritornare sempre quando si è in prossimità di una scadenza elettorale, con l’assessore Verì e il direttore generale Schael, fresco di riconferma da parte del presidente, prontamente impegnati a illustrare fantomatici progetti, gare e lavori”. Concretamente: “Si rischia di dare la mazzata definitiva all’offerta sanitaria frentana. Il Pronto soccorso si ritrova con solo sette unità operative (e giornate di agognante attesa per i pazienti, ndr) e reparti come Urologia, Oculistica Otorinolaringoiatra, da sempre considerati servizi imprescindibili per il funzionamento di un Dea di primo livello, che vivono una situazione drammatica, con servizi garantiti in certi casi solamente alcuni giorni a settimana, a causa della cronica carenza di personale”.

Se non si mette mano al presente, altro che futuro roseo, ancora Taglieri: “La realtà che forse sfugge a chi governa questa regione è fatta di carenza cronica di personale, taglio della spesa farmaceutica e della presenza di macchinari obsoleti nei reparti che generano il conseguente taglio dei servizi per l’utenza”. Infine: “Privare un Dea di primo livello di Nefrologia e Dialisi, essenziali, appare una scelta miope che rischia di mettere in difficoltà l’utenza di tutta la provincia”. 

Per Taglieri: “Il centrodestra prima di parlare di progetti e propagandare di nuovi ospedali dovrebbe rispondere a questi semplici quesiti: come mai si vogliono demolire palazzine, tra le più recenti, dove in queste ultime settimane sono stati effettuati anche lavori di manutenzione? Con la costruzione del nuovo ospedale sarebbe preservato il servizio di elisoccorso? Non essendoci le necessarie coperture economiche per realizzare il nuovo ospedale, Regione e direzione strategica hanno intenzione di accedere ad un project financing, consegnando la sanità frentana al privato?”

L'esponente pentastellato le suona pure al forzista Muro Febbo che "difende l’indifendibile, e spesso lo fa in modo maldestro e goffo, tipico di chi è stato colto con le mani nella marmellata. Dovrebbe smetterla - dice - di mentire ai cittadini affermando che il trasferimento della Dialisi dall’ospedale Renzetti all’ospedale Atessa non equivale a spostare sui territori tale servizio poiché si tratta, appunto, di un semplice trasloco: non c’è nessun concreto beneficio in quest’azione ma solo lo spostamento dell’Unità da una parte all’altra, con evidenti e comprensibili disagi in capo agli utenti. Tira in ballo la costruzione del nuovo ospedale in risposta alla mia denuncia relativa alla carenza di personale in quello già esistente e, allora, vorrei chiedergli come intende reperire il personale medico sanitario ad oggi mancante per fronteggiare questa grave deficienza. L’operazione ‘taglia e cuci’ programmata da questo governo regionale è irrazionale, illogica e controproducente al punto da rischiare di mettere in ginocchio per vent’anni l’ospedale Renzetti. Febbo, oltre a slogan, becera propaganda e promesse da marinaio, ha qualche idea sensata?"

Chiama invece in causa il sindaco Filippo Paolini, il segretario provinciale del Partito democratico, nonché consigliere comunale a Lanciano, Leo Marongiu: “Paolini ha ormai abdicato dalla propria funzione ed a poco servono le sue lacrime di coccodrillo visto che era stato più volte messo in guardia, anche in Consiglio comunale, e visto che ha preferito fare da ventriloquo alle scelte della direzione generale e del centrodestra. E' solo l'inizio del collasso delle attività ospedaliere a causa delle scelte di Schael che è stato appena riconfermato da Marsilio con l'avallo di pochi sindaci tra i quali Paolini. Bisognava procedere con la costruzione di un unico nuovo monoblocco e non con la demolizione e ricostruzione nell'area delle attuali degenze".

ALESSANDRO DI MATTEO

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