"Ribadisco che i conti della sanità in Abruzzo sono in equilibrio. Adesso sta a noi verificare le contabilità di ogni azienda". E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, in vista oggi all’ospedale Renzetti di Lanciano. Dopo aver incontrato una delegazioni di medici, l’assessore ha spiegato: "Sono emersi punti di forza ma anche tanti punti di criticità, tra questi il problema della struttura, e quindi bisogna valutare come iniziare ad esaminarlo. Poi c’è la questione dell’amianto da rimuovere e c'è quella del personale che va meglio ridistribuito, in base alla specificità e al fabbisogno. Infine è stato evidenziato il problema del percorso del femore, pur importante, da ridefinire. Mio prossimo impegno è l’ emergenza- urgenza con la costituzione di un’ Agenzia emergenze per sapere bene dove trasferire il paziente e far sì che alcuni presidi possano continuare le attività. Nel rivedere il piano ospedaliero e quello socio- sanitario terremo conto delle vere identità".
Quanto al nuovo ospedale, già finanziato, l’assessore Verì ha aggiunto: "C’è senz’altro rivedere la realtà del territorio e redistribuzione dei presidi e fare le scelte insieme con gli operatori e specialisti. Se il Renzetti deve restare, bisogna ristrutturarlo e metterlo a norma. Se arriva il progetto del nuovo ospedale lo analizzeremo insieme, unitamente alle specializzazioni e al fabbisogno di attrezzature. Se sul territorio arrivano altre istanze bisognerà ugualmente saperle valutare. In ogni caso eviteremo i doppioni". La Verì era accompagnata dal collega Nicola Campitelli (Urbanistica e Territorio) e dai consiglieri regionali Fabrizio Montepara e Sabrina Bocchino.
Sulla presenza di amianto al Renzetti poche ore prima l'assessore aveva precisato: "Proseguono gli interventi di messa in sicurezza. Siamo perfettamente al corrente di quella che è la situazione relativa alla presenza dell'amianto in alcune aree dell'ospedale di Lanciano. Al Renzetti - aveva aggiunto - gli interventi per l'eliminazione dell'amianto, in varie aree del presidio, sono iniziati da oltre 15 anni. In tutto questo tempo sono stati effettuati monitoraggi costanti, che hanno in ogni occasione evidenziato il non superamento dei limiti di legge: vale a dire che la sicurezza c'è sempre stata. E' vero che gli interventi di rimozione definitiva vanno avanti lentamente, ma procedere per piccoli lotti è stata una scelta della Asl per evitare di dover chiudere reparti o addirittura l'intero ospedale, con notevoli disagi per i cittadini. Ho verificato, inoltre, che sono stati chiusi i corridoi sotterranei per avviare anche lì la messa in sicurezza degli spazi e anche in questo caso, il ritardo è stato dovuto alla necessità di individuare soluzioni alternative che consentissero i trasferimenti tra i diversi padiglioni di pazienti e dei pasti, utilizzando anche percorsi esterni. Soluzione che, per ovvi motivi, non poteva essere messa in atto nei mesi invernali".
Ma sulla vicenda amianto intervengono di nuovo i 5Stelle, con il consigliere regionale Francesco Taglieri che replica a Verì sottolineando che in diverse aree dell'ospedale, come dimostrano anche alcune immagini, "è stata effettuata la rimozione dell'amianto sulla pavimentazione, uno scandalo vecchio tre lustri, senza seguire le procedure di sicurezza del Decreto ministeriale del 6 settembre '94. In sostanza non vi è stata alcuna limitazione al passaggio in quelle zone dell'ospedale durante i lavori, lasciando pazienti e operatori sanitari a rischio contaminazione. Si può difendere, dunque, l'indifendibile?"
"Grazie alla visita ispettiva del M5S di pochi giorni fa - ricorda ancora Taglieri - sono poi state rese inaccessibili zposti in cui prima si poteva circolare liberamente. Significa che vigilare è fondamentale e noi continueremo a farlo, per il diritto alla salute dei cittadini. E perché l'amianto è pericolosissimo".
Walter Berghella
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