Lanciano e Ortona. Povertà in aumento: +65% nel 2024 le richieste di aiuto alla Caritas

“Ogni giorno per noi è particolare, ci sono persone e famiglie da accogliere e ascoltare, da aiutare”: con queste parole Fernando Di Cicco e Carmen Rapino, responsabili Caritas della diocesi Lanciano-Ortona, aprono le porte dei locali di Santa Maria Maggiore 1 dove in tanti si rivolgono per un aiuto. Se i due anni Covid avevano già messo a dura prova le famiglie e la Caritas, il 2024 si sta rivelando ancora più duro visto che dall’inizio dell’anno ad oggi sono cresciute le richieste di intervento del 65% rispetto al 2023, e mancano ancora cinque mesi a dicembre.

Con loro due c’è un gruppo di 10 volontari che risponde alle emergenze, in primis quella del cibo: la distribuzione di beni di prima necessità è il primo “compito” svolto dalla Caritas a cui si aggiungono aiuti per cure, visite mediche e farmaci, pagamento bollette, conforto per chi vive in solitudine ed emarginazione.

“Cerchiamo di fare il possibile, non lasciamo nessuno indietro”, dicono i coniugi che spiegano che l’aiuto parte sempre dall’accoglienza e dall'ascolto di quanti bussano o chiamano (tel. 0872.716345 ufficio di Lanciano aperto lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12; tel. 085.9065614 ufficio di Ortona in Largo Riccardi aperto martedì 9.30-12 e venerdì 15.30-17): “E' un momento essenziale perché solo così si possono capire bisogni e problemi”.

Le richieste di aiuto sono diverse da parte delle 141 famiglie oggi assistite (dati 1 gennaio -31 luglio 2024) tra Lanciano e Ortona. “141 non è numero, dietro ci sono famiglie, persone, bambini e le loro storie di difficoltà”, precisano Fernando e Carmen. “Ed è un dato che evidenzia la crescita enorme di richieste di aiuto nei primi 7 mesi del 2024. Le nuove famiglie arrivate in Caritas diocesana da gennaio sono 145”, spiega Fernando, “di cui 102 a Lanciano e 43 a Ortona. Sono già 51 in più rispetto a tutto l’anno 2023, il 65% in più (dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023 le nuove famiglie accolte sono state 94, 65 a Lanciano e 29 a Ortona) e mancano ancora 5 mesi alla fine di quest’anno. Contando chi esce dall’aiuto Caritas, perché il nostro obiettivo è di emancipare le persone, limitare l’aiuto momento di emergenza, ad oggi sono 141 famiglie assistite: 68% italiane 32% straniere. E non tutte cattoliche anche mussulmane; le nostre porte sono aperte a tutti”. Numeri a cui far fronte con risorse che arrivano dall’8 per mille, dagli aiuti di singole persone. “Ad esempio per il cibo”, precisano i coniugi, “da gennaio 2023 a oggi abbiamo consegnato circa 2.550 spese alimentari mensili a cui facciamo fronte con banco Alimentare Abruzzo, Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), Fead (Fondo di aiuti europei agli indigenti) e integrata da Caritas con i fondi dell’8 x 1000 e varie donazioni”.

Altro dato che fa riflettere, ed è una “novità” non positiva rispetto al passato, è l’aumento delle famiglie monoreddito in difficoltà e soprattutto dei coniugi separati. “I coniugi separati o divorziati aggiungono al dramma della sofferenza emotiva e piscologica quella, in presenza di un solo stipendio e di figli, della povertà”, evidenziano. “Sono 26 le famiglie in questa condizione e rappresentano il 18% dei nostri accolti. Altra emergenza riguarda le richieste di aiuti per le cure mediche, per l'acquisto dei farmaci, trasporti per raggiungere gli ospedali nei casi di riabilitazione. Stiamo cercando soluzioni perché è un bisogno che cresce”. Oltre alle medicine nei 2.025 interventi fatti finora c’è anche il pagamento di bollette e dei bed and breakfast e hotel che hanno accolto per qualche settimana alcune famiglie.

Tanti gli ambiti di intervento di Caritas e gli accordi con il Comune, le politiche sociali, il carcere e da poco anche con il tribunale di Lanciano. E’ stato infatti siglato un accordo tra l’arcivescovo Emidio Cipollone e il presidente del tribunale Riccardo Audino per accogliere in Caritas persone che possono svolgere i lavori socialmente utili. “Con il carcere invece doppio legame”, riprende Di Cicco, “diamo aiuto a chi non ha neanche i vestiti ma abbiamo ricevuto da loro una donazione di 600 euro e il 31 agosto a Sant’Egidio venderemo gli oggetti che alcuni detenuti hanno realizzato e il ricavato andrà alla Caritas”.

Storie di sofferenza ma anche esempi di gran cuore di chi nella difficoltà riesce comunque ad aprirsi agli altri e gioie per chi esce dal circuito Caritas: 98 famiglie da gennaio 2023 ad oggi.

“La Caritas è uno dei frutti del Concilio Vaticano II”, commenta monsignor Cipollone. “Essa nasce nel 1971 per volere di San Paolo VI, che voleva "creare" un luogo di accoglienza, di sensibilità e di attenzione che, come detto dai responsabili Fernando e Carmen, attraverso un "percorso virtuoso", aiutasse le persone a recuperare la propria dignità, la propria autonomia e, infine, la gioia di vivere".  10 ago. 2024

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 3716

Condividi l'Articolo