"E' stato al nostro fianco, al "John Fante Festival", sin dalla prima edizione, sin da quell’edizione rocambolesca che ricordava sempre con piacere e che tanto lo aveva colpito, non solo perché era caduta la giunta comunale a pochi giorni dall’inizio della manifestazione, ma anche perché ci eravamo persi nelle campagne del Sangro-Aventino, con me al volante, con al seguito critici e pubblico appassionato, in cerca dell'Oasi di Serranella, luogo dove presentare il suo attesissimo libro, quella monumentale antologia, "Storia e letteratura degli italiani negli Stati Uniti" edita da Mondadori e tradotta all'estero. Solo un vero intellettuale come lui poteva divertirsi in una situazione simile, di autentica e genuina volontà di fare cultura".
Così Giovanna Di Lello, direttore artistico del Festival letterario "Il dio di mio padre", dedicato allo scrittore italo-americano John Fante, ricorda e saluta il docente universitario, giornalista, critico e scrittore Francesco Durante, morto nella sua Capri (Napoli), all'improvviso, per un malore, all'età di 66 anni. Era legato all'Abruzzo, e in particolar modo a Torricella, dove era stato fino a pochi giorni fa, da una immensa passione per Fante, di cui si occupava da decenni. Traduttore raffinato dell’opera fantiana, esperto e divulgatore instancabile della letteratura italoamericana. Per Mondadori, tra le varie cose, ha curato per la collana "Meridiani", il testo "Romanzi e raccontì di John Fante" (2003).
Durante era nato ad Anacapri il 25 settembre 1952, ma ha ha vissuto infanzia e adolescenza in Friuli laureandosi in letteratura italiana all'Università di Padova. Ha iniziato la carriera nel 1974 al Messaggero Veneto, passando poi al Piccolo di Trieste e infine al Mattino di Napoli dove è stato cronista, inviato e negli ultimi tempi editorialista. Ha insegnato in diverse università e ha scritto e curato prestigiosi volumi, collane e antologie. Uno dei maggiori intellettuali italiani degli ultimi anni.
"Avevamo ancora tanti progetti da realizzare insieme - riprende Di Lello - . Al John Fante Festival di quest’anno avrebbe dovuto presentare il suo ultimo saggio in anteprima nazionale". Si tratta del volume "Camillo & son. Vita e morte di due grandi giornalisti tra Italia e America" edito dalla Editrice Carabba di Lanciano (Ch) e appena finito di stampare. Un racconto, basato su una imponente documentazione d'archivio, delle vite di Camillo e Camille Maximilian Cianfarra, padre e figlio, grandi giornalisti tra Italia e Usa. Due storie personali, che incrociano la grande storia, unite da una comune passione e da un tragico destino. Il figlio è morto nel disastroso affondamento della nave italiana "Andrea Doria". Lui era nato a Long Island nel 1907; il padre Camillo era nato a Lama dei Peligni (Ch) nel 1878.
"Era un amico del Festival - sottolinea Di Lello - ; un familiare imparentato da quella... confraternita che abbiamo saputo costruire in questi anni con amore e dedizione. Abbiamo avuto l’onore e la fortuna di avere, sin dalla prima edizione, la sua presenza, generosa e continua. E' stato, infatti, per 14 anni, il presidente del "Premio John Fante Opera Prima", che insieme abbiamo pensato e dedicato agli scrittori esordienti. Era gentleman d’altri tempi, con la curiosità di un giovane Bandini. Voce chiara e gentile, innata eleganza, un sorriso da ragazzo. Ci ha insegnato tanto. Con lui se ne va un pezzo della nostra storia".
"Durante - dice Carmine Ficca, sindaco di Torricella - è stato un punto di riferimento fondamentale per il John Fante Festival. Abbiamo passeggiato fino a qualche giorno fa, insieme, per Torricella... Quella della sua scomparsa, una notizia inattesa e tristissima".
Serena Giannico
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