Torna in Ucraina e divorzia dalla moglie che sta a Lanciano. 'Atto nullo'

Con separazione in corso al tribunale di Lanciano il marito torna da solo in Ucraina e all’insaputa della moglie chiede ed ottiene il divorzio nel 2018.

La moglie, da 10 anni a Lanciano con due figli, uno minore, nulla sapeva. Il certificato di divorzio riappare nella causa di Lanciano presentato dall’uomo e giorni fa il tribunale collegiale, presidente Riccardo Audino, giudici Chiara D’Alfonso, relatore, e Maria Rosaria Boncompagni, fa carta straccia del divorzio ed emette sentenza di separazione. Pienamente accolta l’eccezione di difetto - avanzata dall’avvocato Alessandra Sideri, patrocinante della donna - sui presupposti della legge di diritto internazionale per il riconoscimento della sentenza straniera, vista l’assenza di prova di notifica, del ricorso al Tribunale, alla moglie che non ha ricevuto avvisi a Lanciano, ma all’indirizzo ucraino di dieci anni prima.

Al processo era contumace. La sentenza fa giurisprudenza vista la rarità del fatto. Il tribunale frentano ha eccepito l’improcedibilità della domanda di divorzio avendo disposto sulla richiesta di scioglimento del vincolo matrimoniale contratto nel 1996. "E' la prima volta – commenta la Sideri - che Lanciano si esprime su una materia così complessa statuendo il non riconoscimento di una sentenza di divorzio emessa da un tribunale estero. Sono  molto soddisfatta dell’esito di un giudizio dai risvolti molto articolati e per nulla scontati".  11 nov. 2020

Walter Berghella

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