Omicidio Lorena Paolini ad Ortona. Arma del delitto da trovare: escluso un guinzaglio del cane

Ancora tinto di giallo l'assassinio di Lorena Paolini, 53 anni, avvenuto il 18 agosto scorso, a contrada Casone, di Ortona (Ch), nella casa in cui viveva con il marito e due figlie. Si attendeva una svolta nell’inchiesta aperta dalla Procura di Chieti per omicidio volontario, dall’esito degli esami delle genetiste Marina Baldi e Rossella Ferrante, dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, sul guinzaglio usato per portare fuori Orso, il chow chow della vittima.

Le analisi sul laccio, con finiture in cuoio, sequestrato dai carabinieri il 18 agosto, era ritenuto uno degli oggetti con i quali sarebbe stata strangolata la donna, ipotesi di morte confermata dall’autopsia del medico legale Cristian D’Ovidio. Gli accertamenti però hanno dimostrato la non compatibilità del guinzaglio con la ferita trovata sul collo della vittima. Ora l’indagine punta altrove. Innanzitutto, sull’esito della perizia sul traffico di messaggi contenuti nei cellulari della vittima e del marito, e affidata all’ingegnere Davide Ortolano e inoltre dal medico legale D’Ovidio, che ha chiesto al sostituto Falasca una proroga per esaminare meglio gli elementi raccolti.

La donna, come si ricorderà, era stata trovata agonizzante nella propria villetta nel primo pomeriggio del 18 agosto scorso dai sanitari del 118. Ad allertarli, il marito Andrea Cieri, 51 anni, titolare insieme al fratello di un’agenzia di pompe funebri a Ortona, unico indagato, a piede libero, per omicidio volontario aggravato. All’arrivo dei soccorsi, l’imprenditore aveva riferito ai medici di essere rientrato in casa alle 12.30 e d’aver trovato la moglie distesa su una poltrona, probabilmente colta da malore. Nonostante i tentativi di rianimarla, Lorena era poi morta. I sanitari avevano notato un solco sul suo collo e insospettiti avevano chiesto l’intervento dei carabinieri.

In questi giorni è tornata a farsi sentire anche Silvana, sorella della vittima. L’occasione, il 54esimo compleanno di Lorena. In un post sul suo profilo Facebook, Silvana ha scritto: "Mia bellissima sorella, oggi la tua assenza è più difficile del solito, perché sarebbe stato un giorno di festa per il tuo compleanno. Ovunque tu sia, buon compleanno vita mia. Sia fatta GIUSTIZIA per Lorena!!! Subito!! Chi ti ha portato via da me e dalle tue figlie deve pagare!"

Un appello, uno dei tanti lanciati durante i quattro mesi trascorsi da quella tragica domenica dello scorso agosto in cui Lorena è deceduta in circostanze ancora tutte da chiarire. Silvana vuole verità e giustizia ed ha chiesto inoltre un incontro con il pm Falasca per conoscere a che punto sono le indagini, portargli altri elementi che ha raccolto in veste di parte offesa. Ha nominato un legale di parte, l’avvocato Francesca Di Muzio, che l’assiste e segue gli sviluppi. Vuole rivolgere anche alcune domande al sostituto procuratore, sapere ad esempio se è stato disposta un’analisi anche su un altro guinzaglio, di quelli estensibili, con una corda più sottile, che di solito usava il cognato e sequestrato sempre il 18 agosto. Inoltre, se si è accertato la natura di alcuni graffi sulle guance di Cieri, notati da Silvana e altri parenti, quando sono arrivati nella villa di contrada Casone nel pomeriggio di quella domenica d'inferno. 12 dic. 2024

FILIPPO MARFISI

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