Coronavirus. L'Abruzzo ri-chiude per Covid. Si va verso la zona rossa

L’Abruzzo verso il lockdown. L'Abruzzo... zona rossa.

E' la misura chiesta ieri nella riunione dell'Unità di crisi per l'emergenza Covid-19 e invocata oggi, a gran voce, dal Comitato tecnico scientifico che ha esaminato i dati dei contagi degli ultimi giorni - ieri il record di positivi, con 939 - e, soprattutto, la crescente pressione sugli ospedali, con saturazione dei posti letto, anche in terapia intensiva.  

Il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, e gli assessori, domani incontreranno le parti sociali, i sindacati, le categorie produttive e l'Anci (Associazione comuni italiani) per illustrare la situazione. Conclusa la fase di confronto, verrà predisposta l'ordinanza, che sarà condivisa con il Governo centrale. 

Il provvedimento, non condiviso da tutti e su cui c'è bagarre, dovrebbe prevedere, tra l'altro, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, con il ricorso alla didattica a distanza, e lo stop ai centri commerciali e ai negozi. Le nuove restrizioni dovrebbero entrare in vigore tra martedì e mercoledì e andare avanti fino al 3 dicembre. Ci saranno ulteriori limitazioni agli spostamenti dei cittadini e altri veti anche nel modo di stare all'aperto. 

"Si tratta di una proposta che ci ha fatto il nostro Comitato tecnico scientifico, che stiamo discutendo e valutando. Domani ci consulteremo con gli enti locali, con tutte le altre componenti e trarremo le dovute conclusioni. Completeremo i passaggi con il Consiglio regionale e decideremo", afferma Marsilio. 

"Stando ai dati scientifici attuali saremmo andati in zona rossa venerdì per mano del Governo - dice in un messaggio su Whatsapp l'assessore regionale Nicola Campitelli -. La nostra volontà è di anticipare la chiusura di una settimana in modo da poter riaprire prima di Natale e cercare di salvare almeno la stagione invernale dei commercianti. Non è una decisione facile ma la curva della pandemia è preoccupante". 

"A volte - scrive in un post Emanuele Imprudente, vice presidente della Giunta regionale -, si deve fare anche ciò che non si vuole fare, perché è giusto ed opportuno. Nessuno può sfuggire alle responsabilità, questi non sono momenti per fare giochi politici e propagandistici, ma sono momenti in cui prendere posizione e anticipare scelte. L’Abruzzo deve essere zona rossa con chiusura delle scuole". Le situazioni più critiche, in regione, attualmente si registrano nelle province di L'Aquila e Teramo.  15 nov. 2020

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 6428

Condividi l'Articolo