Pescara - In campo due squadre alla ricerca disperata di punti. Il Pescara deve combattere contro la matematica retrocessione ormai alle porte, il Milan ha assolutamente bisogno dei tre punti per conquistare un posto in Europa.
Un Pescara in crescendo
Due settimane di stop del campionato sono servite a Zeman per dare la propria impronta tattica alla sua squadra. Non lo si può definire un 4-3-3 stile “Sdengo” ma qualcosa di positivo si è iniziato a intravedere. I calciatori, seppur in modo ancora semplificato, hanno iniziato a mettere in pratica gli insegnamenti di Zeman. Hanno cercato maggior profondità, le tre punte spesso si sono interscambiate mettendo in palese difficoltà il blasonato Milan. A centrocampo si è visto un gioco più lineare con buone ripartenze. Grosse novità in formazione. Caprari e Bahebeck insieme dal primo minuto, Fiorillo soffia il posto a Bizzarri.
A soli diciotto anni Koulibaly fa il suo esordio in serie A, fin dal primo minuto. Campagnaro si riprende il suo posto al centro della difesa affiancato del sempre positivo Bovo. Muntari e Memushaj completano il trio di centrocampo, in difesa i soliti laterali Zampano e Biraghi Un Pescara sicuramente diverso dalle ultime apparizioni. Più corsa, più aggressività lo contraddistinguono. Allo stesso tempo una difesa molto accorta e più razionale grazie anche ai continui rientri dell’instancabile Benali che torna spesso a dar man forte.
Sul fronte offensivo Bahebeck e Caprari, a sinistra, fanno un continuo tourbillons di posizioni che mette in difficoltà la retroguardia milanista. Koulibaly ha personalità da vendere, sempre in posizione a contrastare gli attacchi avversari e sempre pronto a far ripartire la squadra. Due passaggi di petto a Fiorillo, tra l’altro, con due avversari a pochi metri, lasciano intendere chiaramente la capacità e la sicurezza del neo diciottenne. Da notare come non sia un Pescara eccessivamente spostato in avanti, bensì con un baricentro abbastanza basso ma sempre pronto a colpire con le ripartenze. Sulle palle inattive Zeman ha corretto i vecchi errori di Oddo tenendo la squadra a zona ma molto più stretta e concedendo pochi blocchi e spazi all’avversario. Una squadra che ha creato poche occasioni da goal ma che in ogni caso ha dimostrato di cominciare il suo processo di “zemanizzazione” mettendosi in luce con tre verticalizzazioni improvvise e con un pressing ben ragionato che, a volte ha costretto gli avversari a buttare il pallone. Seppur la rete è apparsa fortunosa, c’è anche da menzionare come Caprari sia andato su Paletta in pressing a costringerlo al retropassaggio. Infine qualche azione di rimessa molto pericolosa.
Cerri, con il Pescara in superiorità numerica, regala la palla a Romagnoli. Ripartenza ben congegnata che porta Benali alla conclusione a rete, fermata, probabilmente, da un fuorigioco millimetrico. Infine una conclusione dello stesso neutralizzata con qualche difficoltà da Donnarumma. Molto bravo Benali nell’eseguire un movimento senza palla ad incrociare dentro l’area di rigore per andare a concludere, tipica azione del calcio zemaniano. Infine da segnalare un grandissimo intervento del sempreverde Campagnaro che, leggendo l’azione in modo perfetto, si frappone tra la porta e Lapadula e salva una rete a botta sicura con un intervento da campione. Un Pescara che inizia a soffrire di meno, molto più compatto in fase difensiva, più incline agli input del mister, senza nessun calo atletico e quasi sempre aggressivo in tutte le zone del campo. Non è ancora finita…
Un Milan irriconoscibile.
Anche Montella come Zeman presenta le sue novità in formazione. Calabria viene preferito a De Sciglio, Pasalic e Vangioni in campo sin dall’inizio. Presenta il suo solito 4-3-3 molto diverso dagli abruzzesi. E’ un modulo che si basa molto sul possesso palla e cambi di gioco repentini. Cerca di sfruttare al meglio le fasce con Calabria e Vangioni che vanno a formare delle catene offensive con Pasalic e Ocampos a sinistra e con e Fernandez e Deulofeu a destra. Almeno questa era l’idea iniziale di Montella. Il tutto per portare Bacca alla conclusione con i suggerimenti che sarebbero dovuti venire maggiormente dalle zone laterali. Sosa avrebbe dovuto fungere da suggeritore ma oggi è rimasto estraneo al gioco per tutta la gara. Tutti i bei propositi di Montella dopo dieci minuti hanno sbattuto contro il muro del Pescara. Dopo lo svantaggio ha cercato di cambiare le carte in tavola invertendo sia gli interni di centrocampo che i due attaccanti laterali. Il tutto con pochi risultati. L’unico a mettere in grande difficoltà la difesa avversaria è stato il fuoriclasse Deulofeu. Un calciatore con qualità eccelse. Micidiale nel saltare anche più di un uomo e a presentarsi spesso dentro l’area di rigore. Non a caso la rete del pareggio milanista è scaturita da una sua iniziativa personale. Salta due uomini e si presenta in posizione laterale solo davanti all’incolpevole Fiorilllo che, dapprima compie una grande parata sullo stesso Deulofeu, ma nulla può su un rimpallo che porta Pasalic al pareggio. Una ripresa scandita da una prima parte in cui il Milan soffre la pressione del Pescara. Solo nei minuti finali viene tentato un forcing che porta a due occasioni importanti. Ma la vittoria sarebbe stata immeritata. Il Milan visto non è una squadra che attualmente può ambire a un posto in Europa. Si è evidenziato un gioco poco corale, una squadra poco equilibrata nei reparti e quantomeno pragmatica. La fase difensiva più di una volta ha lasciato a desiderare.
Infine una grave carenza è apparsa nella fase di non possesso palla in cui calciatori di un certo spessore sono andati spesso fuori posizione facendo ripartire il Pescara e rischiando davvero troppo, considerato lo spessore dell’avversario. Alcune uscite difensive sono risultate sbagliate e hanno permesso a Muntarj , Coulibaly e Bruno di recuperare un buon numero di palloni. Montella in settimana dovrà rivedere molte situazioni e colmare molte lacune. Una squadra come il Milan non può affidarsi soltanto al fortissimo Deulofeu se vuole un posto in Europa. C’è bisogno di più collaborazione tra i reparti, di più coralità.
Le pagelle del Pescara: Fiorillo 7- Biraghi 5,5 – Zampano 6 – Bovo 6,5 – Campagnaro 7 – Muntari 6 – Coulibaly 6,5 – Memushaj 6 – Caprari 6,5 – Bahabeck 5,5 – Benali 6,5 – Bruno 6- Cerri 5 – Milicevic s.v.
03 aprile 2017
Fabio Oggioni
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