Lanciano. Ospedale Renzetti, amministrazione comunale e Lega ai ferri corti

“Regione e Asl stanno trattando l’ospedale di Lanciano in modo devastante, con un ridimensionamento del Renzetti già in atto". Ha perso la sua proverbiale calma Mario Pupillo, sindaco di Lanciano (Ch) e ha “urlato” inquadrando in termini pericolosi la posizione dei vertici politici regionali e sanitari provinciali.

Siamo in presenza di "progetti assurdi e penalizzanti della sanità per tutto il territorio dell’Abruzzo meridionale, visto che sotto scacco c’è anche Vasto". A fargli da spalla, nella sala del consiglio comunale, c’erano il presidente del consiglio comunale Leo Marongiu, il vice sindaco Giacinto Verna, gli assessori Carlo Orecchioni e Dora Bendotti. “Il centrodestra alla Regione e la direzione della Asl stanno distruggendo reparti, come Urologia e Otorino, ne stanno accorpando altri a Chieti, come il Laboratorio analisi e Anatomia patologica. Proprio in questi giorni hanno tagliato la direzione medica unificandola con quella di Vasto. Questa Asl va avanti senza un direttore sanitario. Da un anno si è concluso il concorso di primario di Neurologia del Renzetti, c’è il vincitore ma non viene nominato", ha tuonato ancora il sindaco per sottolineare: "Voglio solo sperare che sia stato uno scherzo di Carnevale la conferenza che l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e il direttore generale della Asl Thomas Schael hanno tenuto martedì scorso a Lanciano”. 

Altra questione l'ubicazione del nuovo "Renzetti". "Nel 2011 - ha spiegato Marongiu - Fabrizio Di Stefano e Mauro Febbo hanno affermato che il luogo in cui far nascere il nuovo ospedale lo avrebbe deciso il Comune. La Verì, adesso, rimette addirittura in discussione il... dove, stabilito con delibere del Consiglio comunale, all'unanimità, nel 2016, e con delibere regionali, l'ultima nel 2018". Su questo aspetto è intervenuto anche, il gruppo "Lanciano in Comune, con il capogruppo Lorenzo Galati, che ribadisce che il nuovo presidio va costruito dove è stato stabilito 4 anni fa. 

La replica alle parole dell'amministrazione non si è fatta attendere. "Carta e penna”, ha replicato Fausto Memmo, coordinatore cittadino della Lega, vergando parole non meno tenere rispetto al primo cittadino frentano. "Prima di spaventare i cittadini sulla questione ospedale di Lanciano, gli esponenti di maggioranza avrebbero dovuto informarsi meglio oppure semplicemente ascoltare o leggere quanto affermato dall’assessore alla sanità e dal manager Asl, i quali non hanno mai parlato di tagli o di ridimensionamento del presidio frentano". Insomma Pupillo & C. peccherebbero di disinformazione.

Ancora. Dice la Lega che "il sindaco Pupillo, il suo vice Verna ed il presidente del consiglio comunale Marongiu accusano l’attuale gestione dell’azienda sanitaria di essere pericolosa e fallimentare, nonostante il loro insediamento vi sia stato da neanche un anno”. Dal cilindro Memmo pesca: “I tre sembrano avere la memoria corta. I tagli del personale medico ed ai reparti per cui oggi si ‘urla’ a gran voce, sono il risultato di una politica operata dalla sinistra e dall’assessore Paolucci” paventando anche un conflitto di interessi perché “proprio Marongiu si trova costretto a difendere poiché suo collaboratore in Regione Abruzzo dimenticando, al contempo, di rivestire una carica istituzionale che necessita di essere ‘super partes’. Ricordiamo che negli ultimi dieci anni di gestione a tinte “rosse”, l’ospedale di Lanciano ha aumentato in misura esponenziale i propri problemi, lasciando medici e personale sanitario in condizioni precarie e senza alcun tipo di supporto”.

Per Memmo le urla di Pupillo-medico sono sterili: “Non ha senso una Direzione sanitaria senza personale e senza il potere di decidere autonomamente. Agire in maniera impulsiva e senza programmazione, oggi significa danneggiare un progetto futuro che deve coinvolgere il “territorio” nel suo complesso e che dovrà essere funzionale, con standard elevati delle prestazioni sanitarie e sicuro per i cittadini”.

Alessandro Di Matteo

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