Lanciano. In Consiglio comunale la Lega divide il centrodestra: si astiene sull'ex calzificio Torrieri
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La Lega “spacca” il centrodestra. O, almeno, si distingue dal centrodestra su un tema forte in città. Che è quello dell’ex calzificio Torrieri.  Maggioranza invece compatta.

E' il dato politico, con una lettura più approfondita, che emerge dal Consiglio comunale di mercoledì 30 settembre a Lanciano (Ch). Antonio Di Naccio, consigliere comunale new-entry Lega nei mesi scorsi, spariglia le carte nell'opposizione e invece che votare compatto con tutta la minoranza sceglie l’astensione (non è un assenso numerico alla maggioranza ma è un assenso indirettamente politico). Sorpresa e (qualche fin troppo) sbigottimento, per l'occasione, in aula, in casa centrodestra.

Lavotazione era sulla “riqualificazione” dell’area a ridosso dell’ex ippodromo e, a breve, parco “Valente”, una zona abbandonata, trascurata e, sin dalla prima amministrazione della giunta guidata dal sindaco Mario Pupillo, al centro di una ipotesi di rinnovamento in toto. Che nero su bianco stavolta è arrivato nella stanza decisiva, quella del Consiglio comunale. Quell’area del "Torrieri", al di là dell'aspetto di trascuratezza attuale, è uno degli ultimi residui di archeologia industriale della città (il penultimo era l’ex tabacchificio Atla in viale Cappuccini, abbattuto più di vent'anni fa e cementificato ad hoc con un discutibile blocco monumentale di palazzi...).

Un problema (grosso e ingombrante) politicamente il leghista Di Naccio l’ha posto: ha votato dapprima contro in Consiglio comunale, a giugno, sulla proposta della maggioranza “Progetto di riqualificazione urbana ‘Ambito Torrieri’ in attuazione del Piano integrato” mentre si è astenuto giorni fa sul “Progetto di riqualificazione urbana ambito ‘Torrieri’”. I titoli sono differenti ma la sostanza è identica (e solo i sofisti fanatici della politica potranno vedervi mutamenti di sorta). E' stato inviato un segnale a tutto il centrodestra? Un messaggio in vista delle future alleanze in vista delle prossime amministrative di primavera per il candidato sindaco? O un errore di valutazione politica? Un accordo di desistenza con l’assessore all’urbanistica Pasquale Sasso? Nessuna delle ipotesi formulate. O tutte e quattro. O altro ancora. La politica non è una scienza esatta, né razionale. Di fatto, una minoranza che doveva trovarsi compatta, e tentare di smontare il disegno della maggioranza, si è sfilacciata per la decisione delle Lega (anche se per un solo consigliere, comunque su un tema cruciale per un’area della città) mentre molti, che si auguravano (e pervicacemente si augurano) una maggioranza a pezzi, si sono ritrovati delusi e protagonisti dei soli sfoghi sui social (rimasti un serbatoio di recriminazioni politiche sulla “città che vorrebbero e che non è”). 

Certo è che, numeri alla mano e votazioni concluse, la riqualificazione è alle porte: quell’area che da corso Trento e Trieste, a vista, è alle spalle del futuro parco “Valente” prevede delle palazzine con (progettualmente) la sede della casa editrice Carabba, l’università per la terza età “Bellisario” ed una officina culturale con studi di co-working per giovani professionisti, insieme ad una sala polivalente per associazioni. Per il sindaco Mario Pupillo si potrà così ovviare ad “un buco nero della città, per anni immerso nel degrado per il quale in diversi frangenti l’amministrazione è dovuta intervenire con ordinanze”.

E' anche vero che in Consiglio la minoranza, con diversi esponenti, ha cercato di mettere in difficoltà la maggioranza fra progetti e coerenza: “Si era parlato di verde, spazi pubblici, strade per riqualificare l’area fra via del Mancino e i viali. Oggi abbiamo davanti a noi solo un progetto di un privato”: così Paolo Bomba, in prima fila come candidato sindaco per evitare il terzo mandato in mani del centrosinistra. Anche Tonia Paolucci, di "Libertà in Azione", indomita guerriera della minoranza e possibile candidata civica dell’area di centrodestra come sindaco, ha provato a scardinare la coerenza degli “avversari”: “Mancano diversi pareri sulla riqualificazione e quello oggi presentato è differente dall’ipotesi iniziale della maggioranza”.

La maggioranza, checché se ne dica fra i bar e le tastiere dei computer, fra storia e ricordi nero su bianco, capitalizza il voto. E porta il progetto avicino all'attuazione. La minoranza è costretta a chiedere spiegazioni a Di Naccio, cioè alla Lega cittadina. Attorno ad un tavolo. Cercando di capire che aria tira in vista delle elezioni amministrative: “Antò, a che gioco giochiamo?”    03 ottobre 2020

Alessandro Di Matteo

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