E' calato il gelo fra i presenti mercoledì sera. Una tensione che si poteva tagliare col coltello. "Ho l’avallo del sindaco", avrebbe dichiarato Dora Bendotti (Lanciano in Comune), attuale assessore alle Politiche sociali nell’amministrazione Pupillo. "Come? Come?", si sono chiesti i componenti di maggioranza presenti. "Come è possibile? Il sindaco ha la tessera del Pd e il Pd ha già ufficializzato il candidato sindaco!"
Quello che doveva essere un incontro chiarificatore fra i componenti della maggioranza del Comune di Lanciano (Ch) riguardo alle prossime elezioni municipali, si è rivelata una serata di fuoco, ingarbugliata. Soprattutto quando, per cercare di capire, sono state chieste spiegazioni all’assessore Bendotti che, pochi giorni fa, sui quotidiani, ha annunciato la propria candidatura a sindaco. Tutti volevano sapere del perché della decisione visto che 15 giorni prima il Partito Democratico aveva annunciato quale candidato Leo Marongiu, attuale presidente del Consiglio comunale, ex segretario cittadino dello stesso partito per lunghi anni. Quando la Bendotti ha "tirato in ballo" il sindaco Mario Pupillo non c’era più nulla da capire (De Gregori docet). E' stato chiaro a tutti che… il disegno non è unitario (è "da suicidio politico", ci ha dichiarato un membro della maggioranza) e che non si può stare su più tavoli (liste civiche e partiti). O meglio, sarà anche un disegno unitario, ma lo sarà nella misura in cui bisognerà confrontarsi con le primarie. Marongiu era assente nell’incontro, l’assessore alla cultura Marusca Miscia è andata via per impegni personali prima delle parole... "bomba".
Sembrava una strada in discesa quella di Marongiu che, seppur designato quale candidato sindaco dal suo partito (non in modo unanime…), già da settimane tesse la tela delle relazioni con associazioni, altri gruppi di maggioranza, personalità del centro-sinistra per iniziare a comporre uno scacchiere strategico di campagna elettorale. Per "trovare la quadra" anche con Progetto Lanciano che da mesi ha designato, a candidato sindaco, Giacinto Verna, attuale assessore ai Lavori pubblici e vice di Pupillo. Ed invece mentre Marongiu e il suo staff tessevano la tela c’erano altri che la... spezzettavano.
Anche Progetto Lanciano, la creatura civica del compianto ex-vice sindaco Pino Valente, è stata spiazzata da Bendotti. Sono rimasti costernati. Da mesi quelle che erano trattative politiche di confronto leale ed aperto col Pd sono praticamente diventate "parole, parole, parole" (Mina docet).
E' stata la segretaria cittadina del Pd, Rosetta Madonna, che non è contraria alle primarie, a cercare di ricondurre la discussione su una serietà politica, di strategia unitaria nei fatti visto che così si danno "le armi all’avversario", politicamente parlando. Sbigottito anche Davide Caporale, assessore all’Ambiente, e politico, anche per tradizione familiare, di lungo corso. Manca solo lui a correre per le primarie. E sembra che non sia solo un'ipotesi.
Nel 2016 il sindaco Mario Pupillo, alle primarie, dopo già una legislatura da sindaco, si confrontò con Pino Valente in una competizione combattuta all’ultimo voto.
Quindi, salvo ripensamenti dell’ultima ora, Marongiu dovrà confrontarsi con Bendotti. Non con Verna, per ora, visto che Progetto Lanciano ha fiutato l’operazione a danno del presidente del Consiglio comunale e ha già allacciato contatti con altri movimenti politici in città.
"Bendotti vuole capitalizzare la sua esperienza politica pur non avendo chance di vittoria", dicono, contrariati dalla situazione, pezzi della maggioranza, e "Leo deve guardarsi bene alle spalle… da quelli che reputa amici", confidano altri. "E' naturale confronto politico, in politica non esistono amici. Ci si confronta con i numeri", prova a stemperare qualcun altro. I più maligni fiutano altro: mandare a casa tutti e promuovere un... super-partes, impegnato da anni in battaglie civiche in modo da ritrovare l’unità.
Marongiu, dicono voci di corridoio, non si sottrarrà al confronto. La Bendotti pure è agguerrita: si è già candidata alle Regionali 2019 riportando in città 675 preferenze. Sarà un vis-à-vis: "ognuno per sé e Dio per tutti". Se son rose (le primarie) fioriranno. Ma già fioccano spine. 05 feb. 2021
Alessandro Di Matteo
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