Fratelli d'Italia e la Rivolta lancianese del '43... Insorgono i genitori dei bimbi messi alla gogna
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"Illazioni senza fondamento, accuse ingiustificate e false e, soprattutto, il disprezzo, neppure tanto velato, per centinaia di bambini, per le loro famiglie, per decine e decine di insegnanti. La nota diffusa ieri, giovedì 12 ottobre, da Fratelli d’Italia di Lanciano nella quale si chiedono le dimissioni della dirigente scolastica del comprensivo "Mario Bosco" per aver partecipato alle celebrazioni della Rivolta lancianese - promosse in occasione dell’Ottantesimo dei fatti del 5 e 6 ottobre 1943 - non offendono solo la professionista e l’istituzione, ma tutti noi; oltre che la memoria di quanti persero la vita in quegli anni difficili, violenti e dolorosi della storia nazionale".

Genitori in prima linea riguardo al comunicato di Fdi (LEGGI QUI) sulle commemorazioni della Rivolta lancianese che ha portato alla città la Medaglia d'oro al Valor militare. Mamme e papà in campo, con una dura risposta, a difesa dei bambini messi "alla gogna". 

"A chi parla di "rievocazione storica" riferendosi alle celebrazioni del 5 e 6 ottobre scorsi, vorremmo ricordare che la partecipazione della scuola, che porta orgogliosamente il nome dei Eroi Ottobrini, alle iniziative ufficiali promosse da un comitato coordinato dal Comune di Lanciano, è stata caldeggiata dai promotori e raccolta con entusiasmo dalla scuola che, per altro, con attività diverse e multidisciplinari ogni anno onora la memoria dei giovani partigiani uccisi e trucidati dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale".

"Nella nota, poi, - viene aggiunto - si allude ad una possibile imposizione o ad una esautorata potestà genitoriale relativamente alla partecipazione dei nostri figli alla commemorazione. Nulla di più falso. Consigli di classe e di interclasse, riunioni, comunicazioni ufficiali, liberatorie firmate per video e foto; sono stati il preludio di questo percorso formativo, di studio e di conoscenza che la nostra scuola ha avviato sin da gennaio, proprio in vista dell’Ottantesimo. Per cui nessuna imposizione, ma partecipazione attiva!"

"Quanto al fazzoletto rosso al collo dei bimbi che ha tanto infastidito Fratelli d’Italia Lanciano e alla solita dialettica populista del “Chissà chi ha pagato? Hanno buttato soldi pubblici!!!”: rassicuriamo gli scriventi. Ciascun bimbo ha indossato il suo fazzoletto rosso, preso nei cassetti di casa o acquistato a meno di un euro; nessuna polemica, nessun ordine da rispettare! Ogni famiglia ha agito in autonomia e totale libertà. Quanto al colore rosso, esso è simbolo dei partigiani e del sangue versato; è anche simbolo di pensiero critico e di lotta per degli ideali, nessun riferimento partitico ed ideologico, dunque".

"Spiace, fra l’altro, che, a una settimana dall’evento (perché a scoppio ritardato?), ci si accanisca contro bambini, insegnanti, famiglie e dirigente senza aver verificato neppur le pur minime informazioni di base, attaccando (e non ne comprendiamo il motivo) una istituzione scolastica che ha fatto più del suo dovere, con insegnanti che anche in orario pomeridiano (e quindi fuori dall’orario di servizio) hanno partecipato alle attività previste e comunicate per le celebrazioni della Rivolta lancianese".

"I fatti di Lanciano del 5 e 6 ottobre 1943 appartengono alla Storia e devono essere, innanzitutto, ricordati dalla scuola e dalle istituzioni; mentre nelle parole di Fratelli d’Italia Lanciano leggiamo un goffo tentativo di rimozione. Ci auguriamo naturalmente di sbagliare! Noi ai nostri figli, con la Scuola, continueremo ad insegnare i valori democratici, la libertà di pensiero, la solidarietà, l’impegno per l’altro e il rispetto. E questo si fa anche tenendo viva la Memoria storica cittadina". 13 ott. 2023

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