Coronavirus. Lanciano. Approvazione bilancio senza minoranza: 'Miopi ed arroganti'

Loro sono restati a casa. Loro sono quelli della minoranza del Consiglio comunale di Lanciano (Ch). Venerdì 13 c’era l’approvazione del bilancio preventivo 2020. Hanno disertato l’aula, motivando, in una lunga lettera, che la loro non è stata una fuga dalle responsabilità, ma di sentirsi responsabili della salute propria e altrui.

Il bilancio di previsione comunque è stato approvato, senza la partecipazione fisica di tutta la minoranza. I consiglieri presenti e il personale sono stati posizionati secondo le disposizioni de decreto Conte (distanza di almeno un metro). Alla minoranza era stata destinata l’area centrale-ovale dell’assise. L’opposizione ha così motivato l’assenza.

“Abbiamo fatto i nostri appelli: lo abbiamo chiesto in conferenza dei capigruppo, abbiamo scritto al prefetto, abbiamo fatto appello al sindaco e al presidente del Consiglio comunale. Siamo rimasti inascoltati. Mentre tutto il Paese si ferma, si chiude in casa e si stringe nella difficoltà di questi giorni, mentre il Governo ha fermato il Paese, chiuso i negozi e le attività, ridotto la produzione industriale, imposto norme che restringono le libertà personali e impediscono qualsiasi tipo di assembramento, chiedendo a tutti i cittadini di sforzarsi per vincere insieme questo male, in barba a tutto ciò il Consiglio comunale di Lanciano si riunisce per votare il bilancio di previsione”. Eppure “pochi giorni fa il Consiglio regionale ha sospeso tutti i lavori, annullando le sedute delle commissioni e del consiglio, e persino il Parlamento ha votato lo scostamento di bilancio in un aula con metà degli onorevoli per garantire il rispetto delle norme di sicurezza".

Lanciano è diversa. Si distingue, sottolineano compatti i consiglieri di minoranza (Paolo Bomba, Gabriele Di Bucchianico, Roberto Gargarella, Angelo Palmieri, Graziella Di Campli, Tonia Paolucci, Riccardo Di Nola, Antonio Di Naccio, Errico D’Amico). E vediamo perché: "A Lanciano invece no, a Lanciano la sicurezza di cittadini ed amministratori lascia spazio al calcolo politico, ai ragionamenti di parte, alla superficialità. A Lanciano il Consiglio comunale si riunisce per approvare il bilancio, dando un pessimo esempio ed esponendo tutta l’assise civica ed i dipendenti comunali ad un inutile, inutilissimo rischio. Cos’è una prova di forza? L’arrogante dimostrazione che "the show must go on"? Uno stratagemma per velocizzare l’avvio della campagna elettorale 2021? Non riusciamo a capire, non troviamo motivazioni.  Avremmo certamente capito se ci fossero state motivazioni gravi e necessarie...".

Eppure, ricorda la minoranza, con le date neanche ci siamo: “Il bilancio è stato approvato nel 2019 il 15 maggio, nel 2018 il 21 maggio e ci fermiamo qui perché il trend è più che chiaro.  Perché quest’anno non è stato possibile? La scadenza, per ovvie ragioni, è stata differita al 30 aprile, e noi siamo qui a parlare del bilancio del Comune di Lanciano mentre il Paese piange delle vittime ed affronta la più grave crisi della sua storia recente".

Con tre aggettivi l’opposizione valuta la scelta di far svolgere in ogni caso il Consiglio comunale: "... miope, arrogante ed egoista. Miope per le ragioni che abbiamo detto; arrogante perché impone con la forza una scelta assolutamente non condivisa che può portare con sé conseguenze reali e pericolose; egoista non solo perché contraria a quanto indicato dal Governo e dal buon senso, ma anche e soprattutto perché impedisce il corretto svolgimento democratico del Consiglio”.

"Avremmo preferito - è a conclusione - avere un serrato e sereno confronto democratico in aula che, di fatto, ci è stato negato da un atteggiamento lontano dalla democrazia, dal buon senso e dalle più elementari regole istituzionali. Il bilancio poteva essere posticipato, la salute dei cittadini no”.

Alessandro Di Matteo

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