Coronavirus della discordia. Il Governo non ha dato l'avallo. L'Abruzzo - dicono da Roma - deve restare zona rossa fino all'8 dicembre. Deve aspettare i 21 giorni canonici" prima di poter abbandonare le massime restrizioni imposte. Può tornare "arancione" dal 9 dicembre.
Ma ecco l'allungo del presidente Marco Marsilio... Che, questa sera, ha firmato l'ordinanza numero 106 che da domani riporta "l'Abruzzo in zona arancione". Specificando che si applica immediatamente. E alle voci che dicono che il Governo non approva e non gradisce il provvedimento, il presidente della Regione, in una nota, risponde: "Il ministro della Salute, Roberto Speranza, era stato informato. L'ordinanza è in vigore da domani. Si tratta di un atto ufficiale pienamente valido. Il Governo può solo, eventualmente, impugnarlo davanti al Tar, che dovrebbe annullarlo". (LEGGI ANCHE)
Al momento non c'è alcuna iniziativa ufficiale da parte del Governo, ma resta il fatto che le Regioni, da normativa riguardante l'emergenza Covid-19, sono "autorizzate a emanare norme più restrittive, non il contrario". C'è, a tal proposito, la "gelata" del ministro alle Autonomie regionali, Francesco Boccia: "C’è la disponibilità del Governo - afferma - a riconoscere la fine del periodo di zona rossa nelle tre settimane che sono necessarie e sono obbligatorie, quindi se l’Abruzzo tornasse in zona arancione da mercoledì avrebbe l’intesa del ministero della Salute. Se la Regione Abruzzo decide autonomamente di andare in zona arancione da domani mattina, sarà diffidata".
Intanto dal bollettino quotidiano emanato dalla Regione, risultano 294 nuovi positivi nelle ultime ore, su 4.701 tamponi effettuati. I contagiati hanno tra 8 mesi e 100 anni e sono 98 della provincia dell'Aquila, 38 di quella di Chieti, 54 del Pescarese e 106 del Teramano. Si contano altri 11 morti. Sono complessivamente 12.206 i guariti (+442) e 17.088 quelli attualmente positivi (-159): tra loro ci sono 738 i ricoverati (di cui 71 in terapia intensiva) e 16.350 in isolamento domiciliare. 06 dic. 2020
@RIPRODUZIONE VIETATA