"La invitiamo e la diffidiamo a revocare ad horas l'ordinanza regionale ricordandole le gravi responsabilità che potrebbero derivare dalle misure da lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini". Questo il passaggio fondamentale della lettera che oggi i ministri Francesco Boccia, agli Affari regionali, e Roberto Speranza, alla Salute, hanno inviato al presidente della Regione, Marco Marsilio, che con ordinanza propria, ha trascinato l'Abruzzo in zona arancione, togliendola dalla rossa.
Marsilio, oltre a ribattere con una conferenza stampa alla "tirata d'orecchi" del Governo, ha risposto con una lettera. "Lungi dal voler alimentare uno scontro e determinare uno strappo con il Governo nazionale - scrive - l'ordinanza da me adottata si muove nel solco di considerazioni di carattere giuridico e prevede, all'esito di un percorso virtuoso e di uno sforzo che l'intera regione ha compiuto gradualmente nelle settimane passate, il completamento di tutti i suoi effetti il 9 dicembre, con la riapertura delle scuole, dopo esattamente 21 giorni in zona rossa e quindi alla consumazione dell'intero periodo previsto per la declassificazione".
Il presidente evidenzia che "la decisione non è assunta in totale autonomia e nella piena referenzialità", avendo già informato Speranza lo scorso 2 dicembre, e che il monitoraggio epidemiologico relativo al periodo 16-22 novembre, ha registrato in Abruzzo "un notevole miglioramento della situazione". Dati confermati da un report del 4 dicembre. L'ordinanza, la numero 106 del 6 dicembre, nasce anche a seguito "dell'ordinanza ministeriale del 5 dicembre che addirittura" prevedeva che l'Abruzzo restasse in zona rossa "fino al 20 dicembre" quindi "ben oltre il periodo" di tre settimane previsto.
"Inoltre, nelle mie motivazioni - spiega Marsilio - si evidenzia l'esigenza di ordine pubblico correlata alle gravi conseguenze economiche derivanti dal fermo produttivo delle realtà industriali e commerciali in un periodo cruciale come quello attuale. Ho inteso così salvaguardare il bene primario della salute e garantire la tenuta sociale ed economica del territorio... L'Abruzzo - sottolinea ancora - con senso di responsabilità, è stata l'unica regione italiana, insieme con la Provincia autonoma di Bolzano, a disporre misure più restrittive per se stessa, a dimostrazione dell'attenzione estrema riservata alle esigenze di contrasto e di contenimento dell'epidemia in atto". 07 dic. 2020
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