'Istituire la Riserva naturale regionale 'Lago di Bomba'': ecco la proposta di legge
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Turismo, sviluppo sostenibile, valorizzazione e tutela del territorio, economie locali e transizione ecologica. Tutto in una proposta di legge regionale che istituisce la Riserva naturale "Lago di Bomba", nei comuni di Atessa, Bomba, Colledimezzo, Pennadomo, Pietraferrazzana, Monteferrante e Villa Santa Maria.

L’iniziativa è sostenuta e sottoscritta da tutto il gruppo "Patto per l’Abruzzo", che compone l’opposizione nel Consiglio regionale, ed è messa nero su bianco nella proposta normativa che porta la prima firma di Alessio Monaco e la seconda di Vincenzo Menna.

Il testo è stato presentato questa mattina sulle rive del lago nel comune di Colledimezzo (Ch) dai consiglieri regionali Alessio Monaco, Antonio Blasioli, Vincenzo Menna, Silvio Paolucci, Antonio Di Marco, Francesco Taglieri e dal capogruppo Luciano D’Amico, insieme ai sindaci dei sette comuni interessati.

Nella sua presentazione D’Amico ha rifatto un po’ la storia degli ultimi  40 anni della Valle del Sangro auspicando che questa iniziativa sia considerata come un momento propositivo teso a valorizzare e sviluppare il territorio, non solo estraendone valore ma soprattutto generandolo. “Abbiamo voluto presentare questa iniziativa sulle rive del lago – spiega D’Amico - perché questi luoghi devono tornare al centro dell’attenzione e del dibattito politico. E devono farlo attraverso la ricerca di un modello di sviluppo che sia basato sul rispetto dell’ambiente, sulla sostenibilità, sulla valorizzazione del territorio e la tutela del patrimonio naturalistico, che fa della nostra terra quella "Regione verde d’Europa" che in Italia rappresenta un unicum. L’obiettivo è quello di generare valore, arricchendo il territorio con investimenti che portano benefici a lungo termine".

Monaco, primo firmatario della proposta, si è soffermato sulle immense potenzialità di questa parte più interna del Sangro che potrebbe godere positivamente delle favorevoli conseguenze derivanti dalla istituzione della riserva. "La riserva - ha evidezziato - ha finalità di conservare gli ambiti a elevata naturalità e le caratteristiche paesaggistiche esistenti; di salvaguardare la risorsa idrica, nonché di promuovere servizi  ecosistemici,  tutelando le attività tradizionali. I confini della riserva non coinvolgono i centri abitati, ma insistono sulle pertinenze del bacino idrico e delle sue rive. A corredo della proposta abbiamo presentato una cartografia dettagliata che ne individua chiaramente gli ettari interessati e i confini".

I primi cittadini, nei loro interventi, hanno ricordato i tempi in cui la Comunità montana “Valsangro” di Villa Santa Maria aveva curato la realizzazione e la successiva organizzazione di centri turistici sulle due rive del lago portando un flusso cospicuo di visitatori e villeggianti e favorendo, per molti anni, l’economia dei centri interessati. Ora di quelle strutture, costate diversi miliardi di lire, non rimane quasi nulla, date le devastazioni e l'abbondono subiti, e, quel poco che resta è invaso da sterpaglie in luoghi impraticabili. Era stato immesso nel bacino lacustre anche un battello, con tanto di capitano, che collegava quotidianamente e mirabilmente le due sponde. I indaci, come si diceva, hanno auspicato che l’istituzione della riserva naturale possa riportare quel movimento turistico visto in quegli anni d’oro. Ma c’è stato anche chi, come il sindaco di Pennadomo, Nicola Frattura, ha messo in guardia sugli innumerevoli vincoli paesaggistici già in vigore nei territori interessati e sulla possibilità che questi aumentino a dismisura. La sua amministrazione - ha evidenziato - sta già ristrutturando il villaggio turistico ubicato sulla porzione di lago di Pennadomo e ha necessità, per renderlo nuovamente fruibile, di ricostruire strade, linee elettriche, scarichi fognari, depuratori.... Come si raccorderà tutto questo con la riserva naturale? Dunque massima attenzione affinché l’iniziativa risulti veramente un toccasana per l’economia dei paesi rivieraschi che da anni sono alle prese con lo spopolamento. E alcuni agricoltori della zona evidenziano che il territorio circostante il lago è già una riserva, dato che è inaccessibile e se proprio qualcuno vuole azzardare una improbabile escursione sicuramente incontrerà lupi, volpi, caprioli, cinghiali ed istrici. 

L’estensione totale della Riserva sarà di circa 945 ettari, così suddivisi: Atessa 50, Bomba 310 ha, Colledimezzo 100, Monteferrante 4, Pennadomo 126, Pietraferrazzana 55, Villa Santa Maria 300. 14 giu. 2024

VITO PAOLINI

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