E' ormai una sorta di braccio di ferro tra gli ambientalisti e il Comune di Ortona.

Gli ecologisti chiedono di delimitare, a loro tutela, "con piccoli paletti e un semplicissimo cordino di canapa comprati dai volontari", le dune sulla spiaggia della stazione di Tollo (Ch). E l'amministrazione civica, fa presente in una nota l'associazione "Dune bene comune", replica da un lato "di non essere competente" e dall'altro dichiarando che le "recinzioni" (!) costituirebbero "occupazione di suolo demaniale marittimo" e addirittura "ostacolo alla libera fruizione da parte della collettività di ampi tratti di spiaggia" e che l'operazione "se posta in essere sarà a responsabilità diretta degli esecutori" ". 

Così - viene spiegato - il Comune "mette i bastoni tra le ruote alla salvaguardia delle splendide dune". Sulla questione, e contro il bando per nuove concessioni balneari, Legambiente e Wwf , assistiti dall'avvocato Francesco Paolo Febbo, hanno presentato ricorso al Tar Abruzzo che con sentenza del 15 giugno scorso non ha dato la sospensiva ma, il 7 luglio prossimo, entrerà direttamente nel merito della vicenda.

"Di fatto così - dicono le due associazioni - è stato dato di fatto il via alla stagione balneare. E' stata una fortuna - aggiungono - che, grazie alla prima sospensione del Tar ottenuta il 14 maggio scorso, l’avvio delle nuove concessioni sia stato ritardato, permettendo a diverse coppie di fratino di portare a termine la cova. Ma ora siamo preoccupati considerato che nell’area ci sono ancora alcuni nidi e pulli nella fase dell’involo. Al di là dell'esito del ricorso - fanno presente - il tratto di costa interessato è, come dimostrano anche  i numeri, uno dei più importanti dell'Abruzzo dal punto di vista della conservazione del fratino e delle dune. E' necessaria e urgente una pianificazione organica delle azioni di protezione da mettere in campo nell’area e il Comune non dovrebbe sottrarsi a questa responsabilità".

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