L'Ispra richiama l'Abruzzo: 'Insufficiente l'attività di ricerca dei pesticidi nelle acque'

L'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra) richiama le Regioni ancora insufficienti nell'attività di campionamento delle acque superficiali e sotterranee sui residui delle sostanze usate in agricoltura, cioè dei fitofarmaci. Tra queste l'Abruzzo.

Dal rapporto nazionale "Pesticidi nelle acque" sul monitoraggio eseguito nel 2018, pubblicato a fine dicembre 2020, emerge che l'Aspa, agenzia abruzzese, ha cercato solo 1/8 delle molecole potenzialmente presenti nelle acque (53 su 426), mancando tra l'altro di cercare il glifosate e la sostanza che si forma per sua degradazione, l'Ampa, tra i più usati diserbanti in Italia. 

"E' doveroso ricordare - scrive l'Ispra - che alcune delle sostanze oggi rilevate con maggiore frequenza non vengono ancora ricercate in diverse aree d'Italia e questa circostanza, in attesa di una completa omogeneizzazione della rete nazionale, rende impropria ogni forma di confronto fra le situazioni delle singole regioni".

"Solo cinque regioni fanno peggio di noi – commenta il Forum H2O Abruzzo -. Per dire, la Sicilia ricerca nei fiumi ben 258 tipi di pesticidi, il Lazio 143, la provincia di Bolzano 209. Per questo riteniamo inutile commentare i pochi dati relativi alla nostra regione".

A livello nazionale un quarto dei punti di campionamento nelle acque superficiali hanno livelli di concentrazione border-line o superiore agli standard di qualità ambientale. In quelle sotterranee i punti non conformi o border line corrispondono al 7,2%.

"Numeri assolutamente preoccupanti – dà l'allarme Forum H2O - visto che un'enorme mole di pubblicazioni scientifiche mette in relazione la presenza di pesticidi nell'ambiente con diverse malattie, da quelle neurologiche a quelle dello sviluppo".  09 gen. 2021

Iaia Fioretti

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